Partiti in due dal pian della Mussa alle 6.00. Il meteo dava sereno, ma poco sopra il Pian dei Morti ventate gelide dalla Francia hanno portato una pesante velatura in quota che è durata fino alla tarda mattinata, per poi lasciare spazio di nuovo al cielo azzurro. Anche noi (vedi resoconti precedenti) quasi al fondo del Pian Gias abbiamo voltato in direzione Nord prendendo i pendii e poi il largo canale alla destra di quelli del ghiacciaio del Collerin (non abbiamo visto segnavia né ometti nei pressi del Piano, ma abbiamo ritrovato e seguito vari ometti più in alto; la zona, che nella parte alta presenta ancora almeno un paio di nevai, non ha comunque passaggi obbligati). Calzati i ramponi al colle di Chalanson Superiore, abbiamo risalito l’ultima parte di ghiacciaio al centro e poi tagliando a sinistra verso un comodo accesso su detriti alla cresta finale. Dalla Mussa alla cima in 4 ore e mezza circa piuttosto faticose. Panorami e paesaggi grandiosi ben prima della vetta. Viste e incontrate altre tre persone in cima e numerose altre in salita e in discesa dal passo Collerin e dalla Ciamarella. Un grazie ai gestori del rifugio Gastaldi per le informazioni offerte il giorno prima al telefono (“Bastano i ramponi, non occorrono corda e piccozza”).