Civrari (Monte, Punta della Croce) da Soffietti per la cresta Sud

Civrari (Monte, Punta della Croce) da Soffietti per la cresta Sud
La gita
pedrito
4 01/04/2021
Accesso stradale
Asfalto con grosse buche, procedere con cautela.

Resistono sul sentiero degli insidiosissimi nevaietti sul versante est dopo la Costafiorita, dove si vedono le peste, ma la neve è polenta con buchi notevoli sotto a causa del caldo notevole e mancanza di rigelo… (sconsigliatissimo ai deboli di ginocchia…) conviene A) Passare dalla Costafiorita per il filo di cresta (roccette da metter le mani e pietraietta scomoda) e poi piegare su pietraia scomoda sul versante ovest per aggirare un nevaietto/rododendri e recuperare il piano/sella che precede l’inizio del crestone vero e proprio o B) prima di salire sulla Costafiorita c’è un pino sul versante sudovest (vedi foto), prendendolo come riferimento si scende qualche metro sul versante ovest e lo si tiene per tracce di sentiero (labili, no ometti) per comodissime pietraiette e tratti cmq. molto più agibili e soprattutto privo di neve, dopodiché superata la Punta si riguadagna la sella (nevaio/rododendri), e da qui, per traccia stretta, ma evidente si riguadagna il crestone: questa variante scoperta per caso (al ritorno, per evitare la pietraia bagnata e decisamente scivolosa) nello stato attuale è fortemente consigliata. Dall’attacco del crestone dapprima pianeggiante ad eccezione di due minuscoli nevaietti (no problematici) è tutto pulito. Pochi bolli, ma è tutto intuitivo. Parcheggiato sotto prima del bivio per la Muanda Nuova, a fianco di una panda 4×4 abbandonata, parcheggio comodo e agevole e si allunga di un nonnulla: conviene. Fontane ovviamente non aperte. No acqua sul percorso.

Saliti molto tardi, causa lavoro, “da manuale estivo” beccato temporale in vetta alle ore 14.14, Caldo quasi estivo alla partenza, Temporalone rinfrescante fino alla Costafiorita, poi squarci e freschino al colle della Bassa e poi all’auto in Gilet alle 18.00 all’ombra…
Personalmente da Ottobre inoltrato ad Aprile è il periodo migliore (in base anche all’innevamento) per salire questa montagna, poiché ti da l’idea di un ambiente severo un po’ più di alta montagna. Dopo 18anni di nuovo in Punta, in realtà la prima volta su questa (avevo già fatto le altre due). Ottimo allenamento e veramente piacevole, incontrato solo due persone a parte il temporalone, per fortuna che questo non è stato molto intenso a parte un po’ di grandine: sicuramente sono le Valli di Lanzo che si vendicano sul sottoscritto (c’è del pregresso 🙂 )

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