E’ da un po’ che avevamo in programma questo bellissimo anello e finalmente siamo riusciti a farlo. Siamo saliti alla diga di Campiccioli con l’auto: strada stretta ma meno brutta di come avevo letto su internet. Alla partenza salire per pochi metri una strada e svoltare subito a dx e seguire le rotaie che costeggiano per buon tratto il lago. Il sentiero fino al Cingino è ben tenuto e segnalato e non crea particolari problemi. Trovate tante persone che salivano, alcune per dormire al bivacco. Bivacco nuovo e molto pulito e ben tenuto (12 posti). Poi il principale spettacolo della giornata: quattro stambecchi che si arrampicano sul muro di sbarramento della diga sfidando la legge di gravità per leccare il salnitro delle pietre che lo ricoprono, veramente uno spettacolo unico nel suo genere. L’escursione prosegue con un’altra attrattiva: l’attraversamento della galleria, non tanto alta, con parecchia acqua (per fortuna in alcuni tratti c’era la passerella) delle condotte per circa 40 minuti. All’ingresso c’è un pulsante per l’illuminazione che dura un’ora, ma è comunque meglio dotarsi di frontale o pila, e soprattutto non soffrire di claustrofobia. Usciti dal tunnel in un’ora si arriva al bivacco Camposecco, con un ultimo tratto molto ripido. Bivacco tradizionale in lamiera sulle rive del Lago omonimo in panoramica posizione. Dopo la dovuta pausa (un saluto alla coppia del Trentino che ha fatto la nostra stessa traversata) siamo scesi per il sentiero che in picchiata porta alla diga di Campiccioli. Il sentiero è meno bello di quello della salita, anche se ben segnalato e si può definire “spaccaginocchia…”. Anello stupendo fatto in luoghi straordinari in una bellissima giornata in compagnia di Giorgio e Pier Albino che ringrazio per avermi accompagnato. Anello di oltre 18 km che si percorre in ca sette ore.