Ciatagnera (Punta) da Grange Thuras Inferiori

Ciatagnera (Punta) da Grange Thuras Inferiori
La gita
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4 13/10/2019
Accesso stradale
strada sterrata per le Grange Thures inferiori in condizioni decenti

Arrivati in auto fino al ponte, la sterrata è in condizioni accettabili e percorribile anche da auto normali. Saliti dalle Grange Thures Inferiori, seguendo la stradina sterrata fino alle Grange Thures Superiori (dove si incorocia appunto la palina segnaletica con le indicazioni per il Roc de Boucher e la Ciatagnera appunto). Siamo scesi brevemente raggiungendo il pianoro erboso, traversando il rio ci siamo portati dall’altro versante, tralasciando quasi subito il sentiero per il Roc del Boucher , traversando in diagonale fino ad un boschetto, seguendo vaghe tracce di sentiero e andando a vista fino a raggiungere un boschetto quasi al limite del pianoro, dove compare un sentierino (pista fatta dal bestiame). Tramite questo sentiero abbiamo oltrepassato la parte più ripida del vallone tagliando in diagonale un a bastionata rocciosa raggiungendo un dosso erboso dove il Vallone Clapiera si allarga diventando più ampio. Non c’è alcun segnavia e/o ometto ad indicare la direzione di salita, occorre quindi cercare il passaggio più agevole. Nelle belle giornate come quella odierna non ci sono problemi, basta tenersi sempre prima al centro del vallone e poi a sinistra. Arrivati a quota 2750 m in un pianoro erboso si vede bene la cima ed il Colle di quota 3153 che fa da riferimento alla salita. Qui a tratti compare una piccola traccia di sentiero che ci ha portati alla base del conoide dell’ampio pendio-canale detritico che porta al colle. Noi siamo risaliti tenendoci prima al cento, poi leggermente a sinistra ed infine piegando verso destra, dove con percorso diretto siamo arrivati al colletto. La risalita del canale detritico è stata meno dura di quanto si poteva supporre inizialmente, tutto sommato il terreno è abbastanza stabile, sfruttando in buona parte le rigole terrose con meno detriti. La cresta Sud-Est è relativamente breve e di facile percorso, una traccia sale a sinistra del filo di cresta, evitando completamente le roccette e porta direttamente al dentino di vetta. I miei amici sono saliti tenendosi a sinistra del filo, mentre io mi sono tenuto sempre sul filo, trovando qualche breve tratto di semplici roccette che non hanno difficoltà, peccato per la roccia quasi sempre rotta e frantumata, e non sono nemmeno esposte. Una montagna quasi del tutto dimenticata e pochissimo frequentata, come risulta dalle poche firme presenti sul libro di vetta. Noi siamo saliti in 4.15 ore dal parcheggio, con qualche breve sosta durante la salita. In vetta vento abbastanza fastidioso, però non ha impedito di goderci la cima e il panorama. In discesa abbiamo seguito lo stesso itinerario di salita fino al parcheggio. Una bella gita ad una montagna quasi completamente ignorata e dimenticata, senza alcun segno, senza ometti, senza alcuna segnalazione, in un vallone solitario e remoto, dove ovviamente non abbiamo incontrato anima viva! Rimasti soddisfatti della scelta fatta, meriterebbe una frequentazione maggiore.

Un bel weekend in Val di Susa, la gita era fattibile anche in giornata, ma per una volta abbiamo preferito evitarela levataccia, inizialmente avrei voluto pernottare al Rifugio Fontana del Thures ma essendo chiuso in questo periodo (come altri rifugi in zona) l’unico aperto era il Rifugio La Chardouse alla borgata Vazon di Oulx, che abbiamo utilizzato. Mi piace sottolineare trattamento e accoglienza ricevuti, cena di ottimo livello e grande disponibilità da parte dei gestori, ci siamo trovati benissimo. Un ringraziamento alla gestione! Una bella gita fatta su una delle montagne “dimenticate” della Val di Thures in grande compagnia di Laura, Claudio, Anna Maria, Giorgio, Jagoda e il cane Teo. Oggi solamente noi presenti su questa montagna, nessuno sul vicino Roc del Boucher, incontrati solamente due escursionisti che scendevano dal Terra Nera.

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