Saliti dal Gastaldi, sentiero ben segnato e al mattino l’attraversamento del torrente è più facile. da qui in su molti ometti, dalla roccia con scritta TB si lasciano le tracce rosso/bianche e si sale verso dx, traccia di sentiero molto segnata per i numerosi passaggi, sulla morena. Arrivati sotto il ghiacciaio seguire gli ometti che portano sulla dx dello stesso, e su questa salita di rocce si arriva sul pianoro superiore. Da qui abbiamo messo i ramponi perchè si rischia di scivolare sul ghiacciaio ed eravamo più sicuri così. Crepacci ben evidenti e almeno due da saltare ( non sono molto larghi ne profondi quelli da passare sopra) tenendosi prima verso il centro e poi facendo un semicerchio verso dx si arriva ad un grosso masso in mezzo al ghiacciaio e da qui proseguire verso dx arrivando all’imbocco del secondo canale verso nord. Finchè non si arriva in prossimità della salita non si vede la traccia, che poi diventa più evidente arrivando vicini. Noi abbiamo fatto degli ometti all’inizio, finchè tengono è un riferimento. Poi da qui si sale con vari tornanti e poi si arriva al lungo traverso verso nord, sotto la cresta ovest, sempre su evidente traccia. Si arriva allora sulla cresta nord-ovest e si sale l’ultimo pezzo per arrivare in vetta, unico passaggio delicato per attraversare una lingua di nevaio, da fare con attenzione. Poi da qui pochi minuti e si arriva in vetta.
Bella salita, abbastanza semplice ma sempre attenzione sul ghiacciaio. Noi abbiamo sentito un assestamento mentre salivamo, poi in discesa c’erano numerosi rivoli d’acqua in mezzo al ghiacciaio che scendevano, sta sciogliendo un bel pò. Poi sotto all’attraversamento del torrente abbiamo dovuto passare sopra il piccolo ghiacciaio perchè l’acqua era aumentata a dismisura e non c’erano più passaggi. Grazie sempre a Clot per la compagnia e ai gestori del Rifugio Gastaldi dove ci siamo trovati benissimo.