Charvatton (Monte) – Tommy

Tutto perfettamente asciutto e pulito. Grande via per la sua lunghezza imponente e per la varietà di passaggi. Impegno complessivo da non sottovalutare, un pochino bisogna avercene. Qualche sosta un po’ stretta per una cordata numerosa, ma in tre si riesce ad avere un buon ricambio e uno di riserva per eventuali foto e sbroglio matasse. A Fabrizio i primi 5 tiri con tratti laboriosi, a me quelli centrali un pelino più semplici ma nettamente più lunghi, ad Enzo le ultime lunghezze che sono mediamente più brevi ma contengono i passaggi più golosi di tutta la via. Ma terminata la via si era solo a metà dell’opera. Per dare valore aggiunto all’uscita abbiamo continuato fino in vetta al rilievo quotato 1786 m, per ulteriori 400 m di dislivello, in quella che sarebbe riduttivo definire un’ escursione, tra ripide teppe erbose, placche, bosco fitto, ginepri e cespugli di rosa canina, fruendo di bastoncini improvvisati ricavati dagli arbusti, con tratti anche impegnativi valutabili tra il rustico e l’infame (F/F+). L’opzione della salita in vetta sembrava poco interessante, la motivazione era direttamente proporzionale all’età di ciascun partecipante, ma alla fine siamo stati ripagati da un ottimo panorama e dal terreno d’avventura. In tal modo il dislivello complessivo della gita sale ad oltre 1000 metri che su questi terreni e con tutto il materiale appresso, non sono pochi. Discesa a dir poco ravanosa verso le cave di Courtil e quindi alla borgata dove con un po’ di fortuna siamo riusciti a trovare i passaggi in auto per recuperare la panda di Enzo a Terrisse. Grazie ai soci per l’ottima gita e bravi per aver liberato anche i tiri più impegnativi, a parte L3 dove tutti abbiamo munto tutto.