Cevedale (Monte), Monte Vioz, Palon de la Mare da Pejo Fonti, traversata

Cevedale (Monte), Monte Vioz, Palon de la Mare da Pejo Fonti, traversata
La gita
ste_6962
4 27/08/2006
Accesso stradale
arrivati in auto fino a Pejo Fonti

Era da tempo che c’era in progetto di fare questa traversata, o ancora meglio la “Traversata delle Tredici Cime” dal Pizzo Tresero al Cevedale..ma avendo solo 2 giorni di meteo accettabile abbiamo accorciato per forza di cose il progetto iniziale e ci siamo orientati per la traversata Vioz-Cevedale, ugualmente molto piacevole ed interessante da fare. Siamo arrivati sabato 26 a Pejo Fonti, ed usufruendo degli impinati di risalita abbiamo raggiunto il Rifugio Doss dei Cembri. Una breve pausa, per bere qualcosina e in attesa di capire come si metteva il tempo, dato che il cielo era abbastanza nuvoloso e iniziava a piovere. Ma fortunatamente dopo circa mezz’ora ha smesso e c’erano ampie schiarite. Ci siamo incamminati verso il Rifugio Mantova al Vioz. Siamo saliti senza problemi, c’era qualche tratto bagnato e un po scivoloso, e in alto qualche centimetro di neve, ma le corde fisse nei pochi tratti esposti hanno reso ancora più tranquilla e sicura la salita. Nel giro di 3 ore e mezza siamo arrivati al Rifugio Mantova…davvero un bel rifugio, rifatto pochi anni fa, davvero confortevole, comodo e ben gestito. Al rifugio c’è pochissima gente, in tutto saremo una decina di persone, meglio così ! Quasi tutti erano qui per salire solo al Vioz e scendere il giorno dopo, nessuno farà la traversata Vioz-Cevedale, ci siamo solo noi per quella ! Dopo una ottima cena e una bella dormita, ci svegliamo per le 4,00, facciamo colazione e verso le 5,00 ci incamminiamo…è tempo di muoversi. La risalita al Monte Vioz è breve, saliamo su roccette innevate e neve, prima all’anticima e poi alla vetta. Giusto il tempo per fare qualche foto di rito, gustarci il panorama e poi ripartiamo…la temperatura è piuttosto bassa e il freddo si sente tutto ! La visuale è davvero splendida..con Adamello e Presanella illuminati dal primo sole del giorno ! Iniziamo la discesa dal Vioz su ghiacciaio, in direzione del Passo della Vedretta Rossa, non ci sono tracce e/o piste precedenti, ma il percorso è abbastanza intuitivo, c’è solo un tratto, poco prima del passo che ha qualche piccolo crepaccio, ma si aggira senza problemi. Proseguiamo con salita su terreno misto e neve, lungo la cresta, con alcuni piacevoli e divertenti passi di facile arrampicata e poi un tratto nevoso ci ha portati in vetta all’ampio calottone nevoso del Palon della Mare, davvero una bella montagna che merita di essere salita. Anche da questo cima il panorama è superlativo e l’ambiente grandioso ! Dopo una breve sosta riprendiamo la traversata, scendendo per facile cresta e pendii nevosi al Colle della Mare. Qui il tempo inizia a peggiorare, e quando arriviamo al Bivacco Colombo ci chiediamo se fermarci una notte qui…oppure proseguire e concludere la traversata e salire anche le restanti cime. Sembra che il peggioramento non sia tale da pregiudicare il proseguimento della nostra gita…e alla fine vince la decisione di proseguire. La salita al Monte Rosolè si è rivelata abbastanza insidiosa in alcuni punti sulla cresta sommitale, per la presenza di neve recente e vetrato..ci siamo mossi con cautela. Dal Passo del Rosolè alla cima del Cevedale la salita non ha riservato problemi e/o difficoltà…a parte le nuvole che stavano coprendo tutto e la nebbia stava salendo da entrambi i versanti. Quando siamo giunti in vetta al Cevedale…solo nuvole, nebbia e si è pure messo a nevicare..! Peccato perchè non siamo riusciti a vedere niente dalla cima. Dopo un rapido consulto con il mio socio, abbiamo deciso di scendere per la via più veloce, e di puntare sul Rifugio Casati. La discesa è stata complicata, non tanto per la difficoltà, ma per la visibilità ridotta praticamente a zero…e con la traccia quasi cancellata dal vento. Comunque dopo quasi 3 ore siamo riusciti ad arrivare al Casati, dove ci siamo fermati e abbiamo trascorso la notte. Il giorno seguente siamo scesi prima al Rifugio Pizzini e poi al Rifugio-albergo Ghiacciaio dei Forni, dove con un mezzo fuoristrada privato ci hanno riportato a Pejo Fonti, passando dal Passo del Gavia. E’ stata comunque una piacevole ascensione, che ci ha ripagato della scelta fatta, peccato solo per il peggioramento che ci ha impedito di ammirare il panorama dalla vetta del Cevedale e per la discesa complicata fino al Casati…comunque il gradimento è alto, e le quattro stelle espresse ci stanno tutte !

Tre belle giornate e una bella traversata fatta in compagnia di Luigi C. del CAI Ule di Sestri Ponente. Ottima la sua compagnia come sempre.

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