Cervino o Matterhorn Cresta dell’Hornli

Cervino o Matterhorn Cresta dell’Hornli
La gita

Nell’agosto 1991, a 26 anni, lavoro come cuoco stagionale al rifugio Città di Vigevano (Valsesia) ed ogni tre settimane circa ho diritto ad una settimana di riposo. Mi alleno sulle montagne circostanti, svegliandomi alla mattina presto e durante la pausa pomeridiana dal lavoro. Con attrezzatura al seguito, il pomeriggio del 15 agosto mi porto alla punta Gnifetti e pernotto al rifugio Margherita, reputo ciò un buon acclimatamento per il mio ambizioso progetto. Anche qui come al Vigevano comunico le mie intenzioni.
L’indomani prestissimo scendo percorrendo per intero il ghiacciaio di Grenz, che fortunatamente trovo in condizioni discrete e soprattutto senza nevicate recenti che possono nascondere i crepacci. Breve sosta al rifugio Monte Rosa Hutte e arrivo a Zermatt. Qui utilizzo la funivia per Schwarzsee e proseguo al rifugio Hornlihutte dove mi fermo per la notte. Colazione decente e mi incammino seguendo dapprima le guide svizzere coi clienti, alla seconda che sorpasso sono pure rimproverato per il mio gioco sporco! Nel buio più totale (tolto le luci dei frontali) sento continuamente scariche di pietre non troppo lontane da me; fragorose come proiettili mi fanno ripromettere: se tutto andrà per il meglio qui non ci tornerò più!
Finalmente l’auge: transito per prima la punta Svizzera poi arrivo alla croce di quella Italiana, qui è una “processione” di guide con clienti. Guadagno l’agognata cima, poi giù verso Zermatt, che raggiungo nello stesso giorno e quindi con mezzi pubblici ritorno in Valsesia.
Al di fuori della gioia del risultato positivo, quei tre giorni di alpinismo solitario diventeranno per me un passaggio in un mondo nuovo, fatto di sogni, desideri e progetti da realizzare. Grazie Cervino !

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