Cavalbianco (Monte) e Monte Sillano dal Passo di Pradarena, anello

Cavalbianco (Monte) e Monte Sillano dal Passo di Pradarena, anello
La gita
ste_6962
4 09/02/2019
Accesso stradale
strada agibile e pulita per arrivare al Passo di Pradarena da Aulla
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo portante
Neve (parte inferiore gita)
Crosta da rigelo portante
Quota neve m
1600

partiti dal Passo di Pradarena intorno alle 9.00…purtroppo con cielo nuvoloso e foschia, ma su neve compatta e portante fin dal primo passo! Saliti seguendo una buona traccia dapprima lungo il crinale, e poi lungo la stradina (senza salire il Monte Asinara) dato che la visibilità era piuttosto ridotta. Raggiunto il Passo della Comunella, seguito la stradina fino a raggiungere il tratto iniziale della cresta Ovest del Monte Sillano, che abbiamo raggiunto risalendo una ripida rampetta. Seguita poi la cresta, dove oltre alle nuvole e alla foschia ha fatto la sua comparsa anche il vento, che a tratti era piuttosto fastidioso, scavalcando l’anticima, un tratto in leggera discesa e poi la risalita della cresta finale raggiungendo la cima…immersi nelle nuvole, con la foschia a precludere ogni velleità panoramica dalla cima e sferzati dal vento! saliti in circa 1.45 ore dal Passo di Pradarena. Neve ottima per tutto lo sviluppo del percorso, sempre compatta e portante, in qualche tratto eravamo quasi al limite, era più da ramponi che da ciaspole! Saliti con le ciaspole ai piedi dal parcheggio alla cima. In discesa siamo scesi per un tratto dalla cresta Nord fino ad una sella a 1730 m e poi tagliato in diagonale seguendo alcune tracce (sentiero 639) raggiungendo una ampia sella e poi per pendii dolci (qui finalmente qualche provvidenziale schiarita!) raggiungendo nuovamente il Passo della Comunella. Dal Passo invece che riprendere la stradina con segnavia 00 e GEA, abbiamo fatto un giro più largo, seguendo il sentiero 639, seguendo il percorso di una pista da sci in disuso e un tratto di sentiero piuttosto esposto e malagevole (che ha richiesto attenzione) con un tratto che tagliava un ripidissimo pendio boscoso tutto da tracciare, e con le ciaspole ai piedi non era il massimo. Superato il lungo traverso siamo rientrati al Passo di Pradarena, in discesa 1.30 ore dalla vetta del Sillano al passo. Dato che era ancora presto ed era presente il desiderio di salire anche la seconda cima di giornata, veramente vicina e a portata di mano, non ci siamo fatti sfuggire l’opportunità di fare l’accoppiata! Dal Rifugio-albergo Carpe Diem, risalito il sentiero 643 (anche qui tracciato dal passaggio di numerosi ciaspolatori e altri escursionisti) superando il bel boschetto iniziale e sbucando in un piccolo pianoro alla base della cresta Sud del Cavalbianco. Salita una ripida rampa ci siamo portati in cresta, che abbiamo seguito lungo il filo, con un piccolo aggiramento (per evitare alcune roccette affioranti ghiacciate) fino a raggiungere la cima. Anche in questo caso neve dura e compatta, io sono salito con le ciaspole, i miei soci con i ramponi, peccato anche in questo caso per la scarsa visibilità (nuvoloso e nebbia) e per il vento abbastanza forte che non ha mollato praticamente mai! Saliti in circa 1 ora dal Passo di Pradarena. Oggi non si poteva rimanere a lungo sulle cime, infatti soste ridotte al minimo indispensabile prima di iniziare le discese. In discesa 40 minuti e siamo rientrati al parcheggio. E’ stata una gita piacevole ed interessante, anche se il mio giudizio è meno positivo del solito per il meteo incerto e la scarsa visibilità, ogni tanto capitano anche queste giornate, è stato comunque un buon allenamento. Sarebbe da ritornare in zona con una bella giornata di sole, i luoghi lo meritano! Oggi poca gente in giro, nessuno sul Sillano e una decina di persone sul Cavalbianco.

Gita fatta in giornata da Genova, mi sono aggregato con piacere al gruppo del CAI Ligure organizzato da Piero A. Nonostante le condizioni meteo non siano certamente state delle migliori devo dire che non mi è dispiaciuta affatto, anche se rimane un pò di rammarico per non aver visto nulla dalle due cime. E’ stata anche l’occasione per scoprire una zona dell’Appennino Emiliano che non conoscevo ancora, oltre che rivedere alcuni amici che non vedevo da tempo. Giornata e gita condivisa con Piero, Alessandro, Maria Alberto, Monica e Roberta. Un saluto a tutti e buone gite!

Link copiato