Castore traversata NO-SE

Castore traversata NO-SE
La gita
mat-teo
4 31/08/2014

Grandiosa gita in ambiente di alta montagna ma soprattutto grandioso anello con partenza e arrivo da Saint Jacques fatto tutto RIGOROSAMENTE a piedi senza ausilio di impianti o servizio taxi. Il cartello alla partenze indicava 6,15 h per arrivare al rifugio delle Guide d’Ayas mi sembrava esagerato ma posso confermare che con gli zaini carichi ci vogliono tutte (soprattutto come nel nostro caso che ci siamo goduti il paesaggio circostante facendo foto e quant’altro). Consigliata una tappa al lago Blu per ammirare le sue acque che ricordano quelle del mare della Sardegna. L’avvicinamento al rifugio delle Guide è sempre agevole fino a poco prima di attraversare il ghiacciaio/nevaio di Verra al cui termine c’è un breve ma ripido tratto di sfasciumi misto terriccio bagnato e gniacciato in cui bisogna fare molta attenzione a non scaricare sulle persone sottostanti, forse calzando i ramponi è più agevole salire il nevaio alla sinistra sotto lo sperone su cui sorge il rifugio. Oltre questo tratto le corde fisse e le passerelle in legno permettono un comodo accesso al rifugio. La mattina seguente siamo partiti intorno alle 6 e abbiamo percorso il piccolo ghiacciaio di Verra in condizioni davvero super con ottimo rigelo notturno (zero termico sui 3200m)e nessun crepaccio aperto e traccia autostradale. Tantissimi diretti verso il Polluce, Roccia Nera e i Breithorn mentre sul Castore oltre a noi poche altre cordate. La parete N-O si presenta davvero in super condizioni senza nessun crepo e con neve sempre portante e gradini ben presenti anche sulla parte più ripida. Terminale abbastanza chiusa anche se per passarla abbiamo seguito la traccia fatta da una cordata di svizzeri partiti prima di noi la quale si ricongiunge alla traccia che sale dritta dritta in cresta. Uscita in cresta ampia mentre la breve cresta quest’anno si presenta a mio avviso parecchio affilata ma fattibile in sicurezza. In vetta alle 10 con tutta calma e meteo eccezionale anche se con un po’ di vento ma sopportabile. Discesa sempre agevole anche se mai banale fino al colle Felik sia per l’esposizione che per la presenza di qualche piccola cornice. Giunti al Quintino Sella alle 12 circa nella nebbia e poi quattro ore di discesa fino a Saint Jacques passando per il colle di Bettaforca e poi per il rifugio guide di Frachey: INFINITOOO!!! Ma che soddisfazione!

Questa fantastica cavalcata di 20 e più km (con circa 5200m di dislivello tra salita e discesa) ho avuto il piacere di farla con Gianluca per tutti il Gian e con la tenacissima new entry Silvia entrambi corsisti della S.E.M. di Milano: meno male che il loro direttore ha affermato che con loro ero in una botte di ferro!! E tutto sommato credo di non aver sfigurato affatto!!
Infine un grande ringraziamento anche all’inossidabile Pietro che ci ha raggiunto al Quintino Sella e con cui abbiamo condiviso la discesa.

Ultimo ma non ultimo un grandissimo ringraziamento ai ragazzi del rifugio Guide d’Ayas (pardon il rifugio più comunista d’Italia) per il trattamento ricevuto e per la qualità e abbondanza della cena: degna di un ristorante stellato Michelin! Ci rivediamo il prossimo anno magari per una salita al Polluce o alla Roccia Nera.

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