Una via magnifica.
Tutti gli ingredienti: storia, qualità, esposizione, impegno, chiodatura, compagnia.
Aggiungiamo un meteo migliore del previsto e il gioco è fatto.
Il secondo tiro del Camino Est richiede attenzione, vista la qualità della roccia e l’ambiente umido.
Soste tutte a spit, a parte quella del secondo tiro sullo Spigolo (per noi la prima, avendo unito i primi due tiri).
Al penultimo tiro, salire diritti dalla sosta sullo spigolo per 7-8 m, rinviando uno spit ed un chiodo; poi non farsi tirare da un altro chiodo in alto, ma iniziare a traversare (chiodo a sinistra dopo 3 m); da lì, in diagonale a sinistra verso uno spit, poi inizia una mitragliata di chiodi, fino alla sosta a 3 spit e catene.
Gli ultimi 3 tiri sono da urlo, spettacolo puro.
Secondo me friend e nut inutili, molti chiodi sulla via e 3 o 4 spit.
Amici che salivano dietro di noi sono scesi in doppia lungo lo Spigolo e poi per la Brunilde, consigliato; noi invece siamo andati a infilarci nel traffico delle calate dalla Rocca (corsi CAI, ecc.)…
Con Rena, una roccia.
Due pensieri hanno accompagnato la mia salita: l’audacia dei primi salitori (con scarponi, nel 1936…) e soprattutto il ricordo di un ragazzo che ho fatto appena a tempo a conoscere e che purtroppo il destino ha portato via proprio in questo giorno di 5 anni fa, su questa stessa via…
Foto e report: dani-climb2.blogspot.it/2016/05/torre-castello-m-2448-spigolo.html