Castello (Rocca) – Via Sigismondi

Castello (Rocca) – Via Sigismondi
La gita
pinin
5 12/08/2015

Definirla bellissima è quasi scontato, molto di più: per l’ambiente, il contesto, il panorama e paradossalmente anche grazie agli errori commessi, che hanno finito per aggiungere quel qualcosa in più che ci ha fatto provare il senso dell’avventura e dell’esplorazione (parole grosse, ma considerata la nostra poca esperienza ci è sembrato davvero così ;)). In realtà la Sigismondi era la via che credevamo di fare, ma ha finito per diventare della cresta integrale, o quasi… che è comunque una variante interessante (ma è meglio se scelta di propria volontà): primo tiro e parte del secondo percorsi sulla Sigismondi, “alla cengia dopo lo spit con cordino salire dietro lo speroncino dello spit” (come da fuorviante relazione), in un intaglio si individua un vecchio cordone e il gioco è fatto, si prosegue piegando leggermente verso destra, poi diritti sulla verticale fino a raggiungere la cresta, se si è fortunati si trova un vecchio chiodo ed un altro cordone, ma nulla di quanto atteso sulla via. Preso atto di essere da un’altra parte, si percorre la facile ed appigliata linea di cresta, rimanendo sul versante est del colle Greguri dapprima in salita e poi aggirando una piccola guglia (chiodo). Ci si trova così sulla “profonda fessura” della Sigismonsi ma arrivando dall’alto, la si raggiunge con qualche metro di facile ma esposta disarrampicata e la si supera in spaccata, ricongiungendosi al “comodo terrazzino” del quarto tiro. Sono ragionevolmente quattro tiri di variante (meglio corti per non far tirare le corde), a posteriori sono facili e facilmente proteggibili con qualche fettuccia e friends medio-piccoli, ma ci sono sembrati più impegnativi per il timore della linea di cresta non visibile. Ritornati sulla via per gli ultimi due bellissimi tiri (quinto e sesto, il settimo non è un tiro) sembrava di essere in falesia (soste vere ed almeno tre luccicanti spit per tiro, troppo lusso!!! ;-). Discesa sulla Solo per Bruna con quattro doppie, nella seconda fino alla cengia le mezze da 60 sono risultate un po’ scarse, meglio spezzare, anche per correre meno rischi di incastro (ebbene si… è successo anche a noi e non è stato bello :-((
Due parole sull’errore… chiaro che è stata colpa nostra, bastava informarsi meglio o anche solo guardare la foto con la traccia puntinata pubblicata da marco_colangelo (e immagino che la relazione originaria fosse conseguente). Capisco anche che in montagna (e non in falesia) ci si deve prima di tutto orientare per conto proprio…. ma la relazione sembrava accurata e ci siamo fidati. Non intendo proporre un’altra modifica alla descrizione di L2, irrimediabilmente pasticciata e contorta (uscita da troppe mani e troppe teste), anche perché finendo altrove non l’ho provata!), ma forse sarebbe bastato dire di percorrere la cengia sulla sinistra, magari senza abbassarsi troppo, o no?…..
Per aumentare la confusione allego la traccia gps, con l’avvicinamento più facile da nord e la via, ovviamente della variante di cresta, così qualcun altro la farà sapendo dove va…

Con Germana come sempre, subito un po’ stressati per la divagazione, ma a cose fatte, visto che il giro era stato ancora più bello ed avventuroso, siamo stati molto soddisfatti. Meno simpatico l’incastro della corda in discesa, ma senza grossi timori perché Enrico (già rientrato con Idalba da altra via) era già pronto a venirci in soccorso :))
credo doverose le molte fotografie…

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