Caspai (Corna) da Lodrino

Caspai (Corna) da Lodrino
La gita
giuliof
4 24/03/2012

Ferrata in attesa di omologazione, la più recente della zona , facente parte del complesso di ferrate di Casto a cui appartengono anche le 13 ferrate del parco omonimo e la ferrata Nasego. Percorsa col socio Andrea. Dal parcheggio abbiamo avuto la fortuna di aggregarci a 4 appassionati locali, due dei quali hanno contribuito direttamente alla laboriosa realizzazione. La ferrata è percorribile ed in buone condizioni, qualche fittone è da risistemare, e , a detta degli stessi costruttori, necessita di ulteriori affinamenti ed aggiunte come per esempio le indicazioni per le vie di fuga. E’ necessario prestare molta attenzione alla possibile caduta di pietre, pietrisco e terra che in alcuni tratti possono essere mosse da chi ci precede : la costruzione della ferrata è molto recente e necessita di un po’ di tempo per ripulirsi. Assolutamente necessario il casco, molto consigliabili rinvii corti e medi per riposare le braccia nei punti più critici specie nel caso di affollamento della ferrata o per foto e filmati. Inoltre è bene non dimenticarsi di indossare i guanti per evitare di tornare a casa con le mani piene di vesciche, vista la non trascurabile lunghezza del percorso. La progressione in alcuni tratti verticali permette di godere di qualche passaggio di arrampicata sulla roccia ma nel lungo traverso le mani vanno spesso necessariamente a reggersi sul cavo. La ferrata è stata costruita interamente da volontari della zona che hanno trasportato tutto il materiale a mano senza l’ausilio di elicotteri ed hanno lavorato in parete con l’ausilio di un pesante ma efficiente trapano a scoppio alimentato a benzina. Giunti al bivio in fondo al traverso, a circa 2 ore dalla partenza, occorre valutare attentamente le proprie forze, la propria esperienza ed attrezzatura ed affrontare il ripido tratto finale solo se si è ben allenati e consapevoli di cosa si sta facendo : due persone sono già state salvate dai soccorsi, la prima ferita per caduta in seguito a cedimento di forze nonostante una profonda esperienza alpinistica, la seconda per essere giunta in cima troppo tardi e al buio, avendo sottovalutato la lunghezza del percorso, per fortuna senza gravi conseguenze per nessuno. In base ai commenti raccolti, qualcuno afferma che le caratteristiche di questa ferrata sono analoghe a quelle della famosa Pisetta, che ad oggi non conosco, da molti ritenuta la più difficile d’Italia. Di mio posso dire che alcuni tratti finali richiedono la stessa concentrazione ed impegno della famosa Gamma Due sul Resegone ma sono più brevi anche se più numerosi, complessivamente un po’ più dura della ferrata del Grona che d’altro canto permette un maggiore contatto con la roccia durante la progressione, decisamente più impegnativa e lunga della vicina Nasego che può essere ragionevolmente considerata sua sorella minore. Saluto e ringrazio tutti per l’ottima compagnia e per le spiegazioni tecniche inerenti la costruzione dell’ opera.
Altre info qui :
http://www.vieferrate.it/ferratacaspai.htm

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