- Accesso stradale
- Parcheggiato vicino alla chiesa di S.Liberata.
Seguito l’antico sentiero del fieno (segnavia: triangolo rosso pieno) fino al rifugio Pian delle Bosse, poi saliti per la cresta SE (segnavia: due quadrati rossi pieni) e rientro al rifugio per il Giogo di Giustenice (di nuovo triangolo rosso pieno e Alta Via Monti Liguri). Il bivio fra i due percorsi di salita al Carmo si trova poco a monte del rifugio (indicazione), mentre alla selletta che precede il pendio finale i due sentieri si riuniscono. Tutto l’itinerario è sempre ben segnalato. Sviluppo km. 18,6.
Nei primi 100 m di dsl da Ranzi si cammina avvolti nella vegetazione che sta per ingoiarsi il sentiero, poi la situazione migliora. Molto fango ovunque, rigagnoli e pozzanghere a volontà, ma al ritorno il terreno si stava già asciugando un po’.
Fino al rifugio il tracciato si sviluppa per la maggior parte su sterrata, anche con tratti pianeggianti o in leggera discesa, cosa che lo rende un po’ noioso (forse più adatto ai bikers, ne abbiamo incontrati molti) però la macchia mediterranea in questa zona è lussureggiante: magnifica la fioritura di ginestre, orchidee e tromboncini in questo periodo. La parte alta è escursionisticamente più interessante e varia, la cresta SE è rocciosa e riserva spettacolari scorci sul mare, la discesa per il giogo di Giustenice attraversa uno splendido bosco di faggi, poi di betulle.
Partiti dal piovoso Canavese fidando nelle previsioni meteo, siamo stati premiati con una giornata tutto sommato soleggiata anche se con cielo velato, rinfrescata da una piacevole brezza.
Tra il giogo di Giustenice e il rifugio si possono vedere le “neviere”, grandi buche scavate nel terreno per conservare la neve ghiacciata, poi utilizzata a scopo alimentare e di conservazione dei cibi.
Tante persone al rifugio (sempre aperto, informazioni sul sito del CAI Loano) e discreto affollamento anche in vetta.
Con Alfonso. Degno epilogo della giornata alla trattoria “La pergola” di Quiliano, veramente consigliabile.