Sulla Est del Carchio, la Guida dei Monti d’Italia riportava solo una vecchia via del 1965. Solo di recente qualcuno ci si è nuovamente avventurato; bisogna dire che, nonostante da lontano la roccia sembri tutt’altro che solida, mettendoci le mani non è poi così male.
Nella parte bassa le placche ricordano vagamente quelle del vicino Campaccio, nella seconda parte la roccia è simile a quella del Monte Alto di Retignano (la parete in Versilia dove corrono le vie Profumo di Sesto, Centodieci, etc.).
Peccato la vegetazione, specie sul quarto tiro, e alcuni tratti chiodati in maniera un po’ forzata e illogica (per es. il passo chiave all’ultimo tiro). Forse si potevano mettere 2-3 fix in meno nei tiri finali e 2-3 in più sulle placche iniziali, anche solo per dare la direzione (primo tiro facile, ma con 3 fix in 60 m… su terreno tutto simile…).
Nel complesso una bella giornata settembrina, bell’ambiente profumato di aromi mediterranei e bei panorami.