Scalata più wild che trad! Colate sulle placche del dente occidentale e molto tempo speso al Dente della Verne ci impongono un giro più ridotto di quello dello scorso autunno. Il Dente che sovrasta l’alpe Verne si presta a molte possibilità ma è tutto da esplorare, scoprire ed inventare. Soffre però dei periodi umidi e dell’ esposizione in parte a nord che lo rendono muschioso e umido dopo periodi piovosi. Il chiodo arancione che era stato lasciato su L2 mi è rimasto in mano con tutto il blocco di roccia, ho dovuto arrangiarmi quindi con friends di varie misure per proteggerci. Nella parte alta abbiamo raddrizzato il tiro che finiva in mezzo ai rododendri attaccando un canalino umido (scarponi) e poi una bella placca lavorata prima del tiro finale in fessura (scarpette). Molto umida anche la parte dove si fa la doppia, cordino e anello di calata sono l’unica attrezzatura rimasta in loco. Tagliato vari rami, tolto del muschio ma da completare indicazioni sul nuovo tiro L4. Nel punto in cui si abbandona il sentiero per le miniere è stata posizionata una comoda passerella di legno. Allego traccia gps e foto. Con Marco (kima) in seconda.
Dente della Verne:
L1: Attaccare a 50 metri a destra della baita, III- sosta su albero (come quasi tutte le altre)
L2: Passo chiave di IV+ a destra di grande clessidra, proteggibile poi con friend piccoli e medi, esposto.
L3: Facile placca lavorata a vaschette ma con tratti muschiati
Trasferimento nel bosco, 50 m
L4: attaccare canalino umido e scivoloso ma facile da proteggere e uscire a sinistra su placca lavorata III+
L5: Facile placca sporca e poi bella fessura IV- con uscita in cima al dente
Discesa: doppia con cordino e maillon alla bocchetta dove arriva il canale di destra e rientro dal canale che sale dalla baita oppure proseguire verso altri Denti della punta Caramia.