Percorso tranquillo fino ai piani d’Arlens, poi la traccia diventa meno evidente ed è facile perderla. Infatti la perdo molto presto e poi la ripiglio ma … non è più quella di prima, cosi mi trovo a salire per sporadiche traccie ed ometti che presto finiscono, verso i ruderi di un paio di costruzioni intorno a 2400 m. e prati ripidissimi poco sotto la cima delle Chiose. La dorsale spartiacque è sempre li che mi guarda e sembra impossibile capire quale sia il colle della Buffa, in compenso ho un’ottima vista verso Monfandi, Liamau e si vede persino il Monviso. Abbandono l’azzardato proposito di puntare alla bocchetta delle oche che scoprirò poi essere molto vicina : ma se sono riuscito ad incasinarmi qui, figuriamoci più avanti. Quindi giungo alla dorsale attraverso pendenze non molto ragionevoli e capisco che sono circa a metà tra le Chiose e la Buffa, la cresta è assai affilata e sono costretto a stare qualche metro basso sul lato Soana, verso la Valchiusella è un precipizio. Giungo poi per tratti erbosi e più comodi alla cima di Candele, salendola quindi dal lato opposto rispetto alla relazione. Facile da qui scendere al colle ed il ritorno, ma quando giungo alla confluenza dei rii ove presente il guado che non ho fatto in salita, resto dalla stessa parte (sx) del torrente in modo da chiudere più in basso questo interessante anello nel vallone della Buffa. Incontrato solo un guardia parco volontario, nessuno alle baite e nemmeno in borgata. Pochi anche gli animali, visto solo una marmotta ma udito molti richiami di ungulati nella boscaglia. La parte alta non è da sottovalutare specie se si va fuori traccia. Con nebbia e/o bagnato evitare se non si è pratici della zona. Grandissima ravanata !