Prima ripetizione con Nanni Pizzorni. Complimenti vivissimi agli apritori. Il posto (che non conoscevo) ha tutte le potenzialità per diventare un piccolo santuario dell’arrampicata trad genovese (o “classica”, che dir si voglia).
Come già per altre palestre che sfruttano i ripidi versanti dei nostri torrenti (a cominciare con la Baiarda; per finire con la Rocca dei Faggi e la Val Carbunea) anche qui la bella stagione offre la possibilità di bagni in deliziose piscine naturali.
Su richiesta di uno degli apritori, ho aggiunto un buon chiodo sul passo duro. Inoltre, abbiamo attrezzato S1 e S3 con cordoni e anelli di calata; però okkio (fate i nodi sulle corde!) perché dalla S3 alla S1 la doppia da 30m. arriva molto scarsa.
Un po’ ottimistica (a meno di non avere una Lancia Delta integrale) l’indicazione di 25 minuti dal casello di Masone alla partenza del sentiero. Più in generale, anche i gradi ci sono sembrato un po’ strettini …
Al primo tiro, pure io avrei dato un V grado classico; ma si avvicina molto a un 5b. Successivamente, la via non perde interesse. Al passo del masso incastrato, infatti, io avrei dato IV+, perché è decisamente atletico. Al successivo strapiombo, inoltre (quando bisogna ristabilirsi sul terrazzino a dx della spaccatura) io avrei dato un IV bello tondo, perché bisogna cercare la giusta sequenza. In ogni caso, entrambi i passi si proteggono bene, con cordini su clessidre formate da sassi incastrati. Idem per la fessura della L3 (quando bisogna uscire a dx su gradino erboso) perché le prese ci sono, ma ti costringono a stare con il culo molto in fuori … qui però ci siamo permessi di mettere un chiodo (che abbiamo lasciato) perché l’alternativa “naturale” sarebbe un cordino su alberello un po’ troppo striminzito …