Itinerario completato in due giorni pernottando al rifugio Benevolo gestito in maniera squisita. Essendo un rifugio di vecchio stampo ha stanze piccole quindi anche molto calde in questo periodo.
Partiti per la nostra meta alle cinque del mattino, dopo aver superato il truc di Sant’Elena ed il lago omonimo siamo finalmente giunti sul ghiacciaio. Quindi, in cordata e con picca e ramponi, abbiamo fatto attenzione ai crepacci ancora quasi completamente coperti. Solo in basso vi era un visibile ponte, come descritto e visibile nella foto della relazione di Ezio-cai. Sulla parte alta del ghiacciaio siamo stati accompagnati dal vento, questo ha fatto si che non patissimo il caldo. Dopo le foto di rito in vetta siamo tornati al rifugio per l’ora di pranzo ed abbiamo fatto tappa ristoro.
Naturalmente con il CAI di Viù con responsabili della gita più che attenti ed un gruppo più che allenato che è riuscito a raggiungere la vetta in quattro ore e trenta partendo dal rifugio.