Salita per il 3C e scesa per il sentiero di cresta che dal Corno Bussola va al colle Palasinaz (3D), che da tempo volevo percorrere. Nulla da aggiungere sugli aspetti tecnici del percorso, già ben illustrato dai vari gulliveriani che mi hanno preceduta. Completa solitudine fino in vetta, a parte tre silenziosi pescatori al Lago della Battaglia. Mi son così goduta il paesaggio, il blu intenso dei laghi dall’alto, le marmotte e gli stambecchi. Il vento è aumentato nelle ore centrali del giorno ma non ha disturbato più di tanto, cielo con qualche cumulo verso l’alta VdA che è andato via via scomparendo, spettacolare quindi la vista.
Peccato che a metà giornata il gioco fosse già finito nonostante avessi cercato di tirarlo per le lunghe salendo lentamente (più del mio solito:). Raggiunto il colle Palasinaz mi accorgo però che c’è un sentiero che prosegue in cresta, bollinato ma non numerato e non presente in cartina: potevo mica tornare a valle senza andare a vedere dove andava! E così ho scoperto che è in costruzione un tratto di sentiero che collegherà il colle al 5B per il Corno Vitello, cosa di cui ho avuto conferma al rifugio Arp. Per adesso è ultimato fino a poco oltre la Punta Palasinaz (dove sono salita, già che ero lì…) ma è tracciato fin sopra i laghi Valfredda, ai quali sono scesa per pendio erboso, (ripidino ma niente di che) ricongiungendomi all’itinerario Corno Vitello-Rifugio Arp. Pausa caffè al rifugio e poi giù al parcheggio, ben contenta per questo inaspettato regalo che mi ha permesso di allungare un pochino la gita.