Dormito al Rif. Balur, ho percorso la cresta integralmente, superando sul filo anche la Serra Garb. Le difficoltà non sono elevate, II/II+, uno o due passi di III, ma si devono superare tratti assai aerei, su roccia che richiede attenzione. I tratti più impegnativi sono: la discesa dalla quota 2278 dopo il M. Servatun, a zig zag per canalini rocciosi assai ripidi, e il primo contrafforte roccioso del M. Bussaia, di roccia friabile (che tuttavia si può facilmente aggirare a sinistra).
Anche la discesa è stata avventurosa, perché il sentiero per tornare al Rifugio Balur, nel primo tratto è sommerso da felci , erbe e arbusti.
Ambiente stupendo, assai selvaggio, fioriture strepitose, incontrati parecchi camosci e due stambecchi.
Un grazie di cuore alla signora Vilma del Rifugio Balur, per l’ottima accoglienza compreso il pranzo dopo le fatiche, che ci voleva proprio.
Per me la traversata, fatta tutta sulla cresta, è valutabile F+/PD-