Il perdurare della neve a basse quote, ci obbliga a cercare itinerari non proprio da tutti i giorni; cogliamo l’occasione per andare ad esplorare il percorso, già messo in cantiere da diverso tempo, ma mai ancora percorso e sempre rimandato a momenti migliori ed oggi abbiamo deciso che era ora di andarci.
In compagnia dell’Amico Franco, partiamo dal Santuario del Gurgo, raggiungiamo la borgata Calavria, indicato in modo errato su Carta Mu della Valle Soana con Carlevia, risaliamo quella che era l’antica mulattiera di Pianette, usata in modo continuativo fin verso la fine degli anni 60 del secolo scorso, poi ancora usata per il pascolo delle pecore, fin verso gli anni 80 e dopo abbandono totale. Dopo aver toccato i vari casolari da Moiette, Amontei, Giasset e Casalas abbiamo raggiunto l’antico borgo di Pianette. Da Pianette abbiamo seguito la traccia che con un traverso a saliscendi su pendii a volte anche ripidi, siamo giunti all’Alpe Carlevà di sotto e Carlevà di sopra, quindi risalito al meglio in verticale a raggiungere il Colle della Vardlà. Discesa su sentiero segnato fin sotto la Vardlà, poi deviazione per Luvet, anche qui errore su Carta Mu della Val Soana dove al posto di Luvet è indicato Pra, dico questo a ragione in quanto tale alpeggio l’ho ereditato dalla mia mamma. Completata la discesa al Boschietto ed in breve raggiunto il Santuario del Gurgo. Percorso ovviamente non raccomandabile se non a persone avvezze alla fatica, a procedere diversi tratti a carponi ma soprattutto interessate a verificare quella che era fino a mezzo secolo fa, la vita su queste montagne! Grazie all’Amico Franco, che quando c’è da ravanare non si tira mai indietro, anzi è sempre in prima fila.