Bure (Pic de), Pilier SE – Via Desmaison

Bure (Pic de), Pilier SE – Via Desmaison
La gita
gpp
31/07/2019

Una via che è un piccolo pezzo di storia. Basti leggere il racconto della prima salita italiana a cura di Giampiero Motti che descrive molte delle sensazioni che abbiamo vissuto anche noi (una per tutte: ma come avrà fatto Desmaison a trovare la via su questa parete immensa???) o del posto naturalistico, dove è situata la salita.
Salita impegnativa per i suoi 700 m di sviluppo e per i tiri che si susseguono in modo completo sia per individuare la linea di salita, in particolare nella seconda parte della via, sia per posizionare friend e nut al punto giusto, sia per andare a scovare i punti deboli della parete (che da sotto è veramente impressionante!).
Alcune note per chi volesse ripetere questa piccola avventura.
Arrivando da Gap si punta al Col du Noyer, scendendo dal colle si incontra un bivio che, prima di entrare nel paese di St.Etienne , indica la piccola frazione di L’Enclus. Passato un ponticello si arriva a un trivio, centralmente si arriva a L’Enclus, a destra si vede l’indicazione Telerpherique Bure. Entrambe vanno bene, si prosegue per la stazione di partenza della teleferica passando sulla sua destra e arrivando a una strada sterrata che in pochi minuti porta ad un’area di pic-nic (presente una casetta di legno, panchine e un’area parcheggio). Lasciata la macchina proseguire a piedi per il vallone D’Ane. Dopo 20 min di cammino sulla carreraccia, girare sulla propria destra sino ad arrivare alla Capanna del Vallone d’Anes. Questa capanna puo essere usata come bivacco (5/6 posti letto, attrezzata con coperte e pulita).
Da li si punta all’ormai evidente base della parete (attualmente sono presenti delle indicazioni TRIAL 5 che possono essere seguite sino a poco prima del colle); si arriva ad un colle erboso, poco prima di un sentiero che attraversa, su pietraia, la parte finale del percorso che porta al colle vero e proprio (noi sul colle erboso abbiamo bivaccato… posto magnifico per osservare una stellata da manuale).
Dal colle si cammina verso la parete sino ad individuare, su due grandi massi (meglio andare al secondo) un cordone con mailon che con una doppia ti porta all’attacco della via (chiodo con cordone e altri chiodi evidenti nella fessura del primo tiro):
Sulla via non ci sono problemi nella sua prima parte, dove i tiri sono piu difficili del resto della salita (occhio che nel secondo tiro, che noi abbiamo unito al primo, è necessario cavarsela bene con l’A1). Sia il 3° e 4° s e pur di 6b e 6a+ sono comunque evidenti e hanno qualche chiodo (tutti quelli trovati, se pur molto vecchi ….sembravan più che buoni). Seguendo varie relazioni (la migliore in assoluto quella del CAF) si arriva, dopo il tiro che ti fa salire una bellissima fessura/lama con due cunei di legno, a una sosta con chiodo e spit (petzl di alluminio di vetusta memoria!). NON andare a sinistra con chiodo posto poco sopra e con diedro verdastro con strapiombi, di lì NON si passa. Andare alla sosta a destra dove appunto si trova una sosta con chiodo e uno spit vecchio della petzl. Da quella sosta proseguire sulla propria destra, puntando a un canale facile che ha una vecchia fettuccia incastrata intorno ad un masso. Da li si raggiunge una sosta posta alla base di un diedro con macchie bianche che porta alla seconda parte della via, Da qui noi abbiamo seguito un percorso che non ci ha mai fatto scendere sotto il 5° grado (diversi tiri su difficolta variabili di 5+/6a). I nostri punti di riferimento sono stati: trovare i pochi chiodi presenti sulla via, le soste che comparivano a dare conferma della “giusta via”, evitare le parti più rotte della parete.
Cosi facendo dopo 20 tiri siamo arrivati sulla cresta della parete, da li con altri due tiri in vetta.
Per la discesa attenzione: sotta la vetta vi è un enorme stazione radar dove è presente a un cantiere per allargare le postazioni di osservazione dello spazio e pertanto sono scomparsi ometti e altri riferimenti utili per trovare il canalone giusto per la discesa.
Salita effettuata il 26.07.19 con Claudio Battezzati.

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