dal bivacco la salita della cresta nord non e’ per nulla lunga ma da fare con attenzione… si passa da un primo tratto di cresta ben percorribile, su roccia abbastanza buona e bene o male sul filo di cresta, per poi abbassarsi in parete per evitare diverse quote non banali con dei salti… qui il percorso diventa di roccia marciotta e da ricercare…abbiamo trovato rari ometti pero’ gia’ nei pressi della vetta… dove dalla parete si risale il ripido pendio di sfasciumi sbucando in punta.
abbiamo evitato di scendere dalla cresta ovest, perche’ se la roccia e’ come quella della sottostante Gran Bellatsa… e’ tutto un programma, così ci siamo alleggeriti lasciano il materiale al bivacco e recuperandolo al ritorno.
in ogni caso, nonostante la brevita’ della salita in vetta, tenendo poi conto del rientro alla diga, la gita impegna tutta la giornata, certamente non attaccando la cresta ad orari impossibili senza motivo ma all’arrivo del sole..
Ultima salita di una settimana di ferie che ci siamo goduti dall’inizio alla fine…in modo intenso.. faticando ma con piacere, ammirando albe e tramonti che rimarranno per molto tempo…col mio compagno che ringrazio … perche’ condividere queste cose allo stesso modo e con le stesse emozioni le fa diventare cose uniche ed immense… uno stimolo per continuare il piu’ possibile a vivere in questo modo