Bresses (Testa Nord di) Parete Est – Alpamayo

Bresses (Testa Nord di) Parete Est – Alpamayo
La gita
mariomonaco
4 04/03/2013
Accesso stradale
Strada chiusa a Tetti Gaina
Osservazioni
Nessuno

Sbucato sul colletto verso le 11, piccola pausa in vetta con osservazione sull’opposto canale nord che sembra in buone condizioni, salvo un piccolo cumulo laterale da vento nella parte alta, osservazione sul meraviglioso panorama a 360° dominato dall’imponente serra dell’Argentera magnificamente innevata.

Segue partenza per un’emozionante discesa in parete est dalla quale sono salito. Con questa parete avevo un discorso aperto, ero salito a maggio 2010 con già l’intenzione di una discesa in sci, ma me ne ero ben guardato poichè la neve, appena toccata dal sole, divenne pappa e discesi dal più tranquillo e sicuro canale nord. Oggi è tutta un’altra faccenda, la neve è ancora prevalentemente fredda invernale, salvo qualche tratto più esposto al sole. Una decina di curve di riscaldamento, saggio la bontà sciistica che mi si prospetta, supero una prima strettoia e il lavoro di pennello si fa intenso, ritmo brevemente rallentato da una seconda strettoia situata 100 metri circa sotto la vetta, sono 3 metri soltanto ma di neve dura come cemento e ripidissima sulla quale le lamine affilate incidono appena, evidentemente il vento recente da nord-est ha scoperto un tratto di neve vecchia e ghiacciata. La continuazione è un delirio dei sensi: farina vecchia “a buccia d’arancia” che lascia alla sola fantasia il disegno da impostare. Scendo comunque con attenzione: la parete è esposta su grandi salti rocciosi e gli errori non sono ammessi, meglio tenere le antenne dritte e rimanere sempre dove la neve è più assestata come già studiato durante la salita. Arrivato sopra alla barriera rocciosa supero verso sinistra una piccola dorsale e con un delicato traverso ancora a sinistra, sempre in sci, la evito sul fianco accedendo ai pendii basali, un’altra scorpacciata di curve su farina pressata sino al colletto del Valasco. Poi continuazione su neve strappamutande* sino al Valasco, una visita al gestore del rifugio alla ex Casa reale di Caccia, e via verso Terme e Tetti Gaina.
* Strappamutande: neologismo coniato dall’amico Robi G. (ved. qui su Gulliver sua gita di gennaio), di indubbia efficacia per descrivere una neve fantastica, in questo caso è farina sulla quale gli sci volano leggeri, altre volte potrà essere una neve primaverile, dura e veloce, l’importante è vivere questi momenti sciistici.

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