Qualche difficoltà deriva subito dopo il Villaggio Inglese: dove si dovrebbe svoltare a sn, dopo il secondo tornante, ora c'è una grossa cisterna posta su tavola che sembra ostruire il passaggio e limita la visione del sentiero/sterrata.
In più lungo tutto il sentiero e su entrambi i lati ci sono i fili elettrici di contenimento per gli animali, che inducono a seguire la strada cementata per non entrare in zona di pascolo.
Maiali di grandi dimensioni arrivano con discreto galoppo e con altisonanti grugniti che nella penombra del fitto bosco creano un certo timore. In effetti un cartello avverte che l'area è stata adibita al progetto della Regione Forest&Food e che i maiali sono innocui (ma così non sembra) e augura buona passeggiata. In realtà si è più attratti da un vicino segnale di Divieto di Passaggio, che però ad una attenta lettura risulta limitati ai motocicli.
L'escursione è molto gradevole e panoramica. Si presta ad essere effettuata in tutte le stagioni con grande differenza di emozioni: in autunno/inverno, con alberi spogli e senza vegetazione, i sentieri sono più evidenti e il panorama grandioso a 360°. in primavera la vegetazione limita la visibilità ma i lunghi tratti nel bosco diventano magici, ricchi di vita e accompagnati da un coro di uccelli dalle mille tonalità e canti.
Nel tempo, alcuni tratti descritti come sentieri nel passato sono diventati tratturi, scavati dal passaggio di trattori/cingolati.
Alcuni segnavia citati nelle prime relazioni sono scomparsi, ma la individuazione dei bivi e delle deviazioni da prendere è rimasta fedele alle descrizioni originarie, SALVO quanto espresso nella NOTA.
A parte la nota espressa in precedenza, si riporta in sintesi e con qualche correzione, la descrizione “classica” reperibile ovunque.
Da uno dei piazzali di parcheggio che si è scelto, si sale verso la Chiesa e la si supera salendo verso destra fino ad arrivare alla piazza/parcheggio S. Amanzio di Rivalba (325 m), sulla quale si affaccia l’omonima chiesetta.
Si segue la stradina asfaltata che scende a fianco della chiesa, si raggiunge in breve il Rio delle Molinette, si attraversa il corso d’acqua, si lascia sulla destra la strada per cascina Costa, si attraversa il corso d’acqua e si prosegue in leggera salita tra i prati. Si tralascia nuovamente un bivio sulla destra e ben presto si apre un bel panorama sul paese di Rivalba e sul castello.
Passando a fianco di un frutteto si arriva a un bivio, dove si prende la strada sulla destra (segnavia 134) e si continua a salire lungo un bel crinale panoramico fino a raggiungere la località Tetti Candione. La strada diventa sterrata e continua in piano, sempre sul crinale. A un bivio si svolta sulla destra (segnavia) e si entra in un bel bosco di querce.
A un altro bivio si svolta a sinistra e si sale sempre nel bosco fino a raggiungere ancora il crinale presso il Bric Polenta. Tralasciando il sentiero che scende a sinistra, si continua diritti in salita a lato dei campi, con un bel colpo d’occhio sulla destra su Villa Audano. In breve si arriva ai piedi di Villa Bric Lok, si passa a fianco del muro di cinta e, sempre lungo il sentiero, si raggiunge la chiesetta di S. Giuseppe (466 m, 0.45 ore), sulla strada che collega Castagneto Po a Rivalba.
La si segue per un breve tratto sulla sinistra (segnavia 134), tralasciando alcuni bivi, e, nei pressi di una netta curva a sinistra, si prende la sterrata sulla destra (segnavia) che sale in una valletta e in breve raggiunge il crinale, affacciandosi sul Bòsc Grand. Si svolta sulla destra lungo il crinale e, a un trivio, si svolta nuovamente sulla destra, si sale a una vasca dell’acquedotto, la si aggira, per poi superare un tratto piuttosto ripido. Il sentiero si fa poi subito più pianeggiante, sempre sul crinale, in un bellissimo bosco di castagni e querce. Si arriva ben presto su un piccolo pianoro dove lo sguardo si apre a 360 gradi. In breve si raggiunge un grande spiazzo e la chiesetta di S. Giovanni, nel punto più alto dell’itinerario (572 m, 0.30 ore). La chiesetta è ormai letteralmente circondata&invasa dalla vegetazione e non visitabile.
La località prende anche il nome di Villaggio Inglese per un progetto di insediamento (fortunatamente fallito) del quale rimangono ancora i resti del grande edificio sommitale e di numerose casette secondarie sparse nel bosco. Si segue la strada cementata in discesa sul versante nord est, si percorrono due tornanti e, a un bivio, si devia in piano sulla sinistra XXX (vedi nota). La strada diventa un sentiero e raggiunge un secondo bivio, dove si svolta sulla destra e si scende leggermente lungo il crinale, costeggiando sulla sinistra la proprietà della cascina Scarassa. Lungo il sentiero scavato nel terreno si raggiunge un bellissimo prato, in località Pian del Peis, dove si svolta sulla sinistra per raggiungere un altro bivio a tre.
Diritti si entra nel cuore del Bòsc Grand, mentre l’itinerario continua sulla destra, sempre sul crinale, costeggia il grande prato e rientra nel bosco. Si inizia a scendere all’ombra delle querce, sempre sul crinale. Dopo un lungo tratto (circa 1,5 km) si arriva a un bivio a tre, in località Sieis. Qui si prosegue sempre diritti (segnavia 126) in piano lungo una larga sterrata, in direzione del Bric del Cerro.
A un bivio ci si tiene sulla destra e si scende lungo il versante nel bel bosco di castagni, per affacciarsi poi nuovamente su alcune belle ville del territorio di Rivalba e raggiungere Villa Cerro (430 m, 1 ora). Non va presa la deviazione sulla sinistra salvo voler visitare, dopo un sentiero non perfettamente agevole, i Crotin del Cerro, cavità scavate nel fianco dell’omonimo Bric del Cerro dai briganti nel 1700 e utilizzate durante la Resistenza come rifugio dai partigiani. L’itinerario continua invece sulla destra lungo lo sterrato, torna nuovamente sul crinale e inizia a scendere in modo piuttosto accentuato verso la Valle Orperio.
Si raggiungono quindi la località Tetti Orperio e la strada asfaltata che si prende a sinistra, continuando a scendere fra i prati fino al fondovalle e al rio. Lo si supera e in leggera salita si arriva a Cascina Cairola.
Di fronte al muro della Cascina parte ad angolo retto sulla destra (segnavia Rivalba) una sterrata erbosa in salita, che poi diventa sentiero invaso da erba e frasche. La si percorre fino ad arrivare al Pilone del Ciso (336 m). Su asfalto si prosegue in piano.
Con Villa Barone sulla sinistra, si arriva al Pilone di S. Lucia dove si lascia la strada sulla sinistra e si segue il sentiero molto erboso sulla destra che traversa quasi in piano per raggiungere la località Tetti Vico e la strada asfaltata.
La si segue a sinistra in discesa, affacciandosi sulle case di Rivalba, fino ad arrivare in località Fontana. Da qui si ritorna al piazzale di parcheggio scelto in precedenza.
- Cartografia:
- Fraternali - Collina di Torino
- Bibliografia:
- Sentieri della Collina Torinese
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