Bonze (Cima) dall’Alpe Fumà, anello per Colle di Bonze e Bocchetta di Valbona

Bonze (Cima) dall’Alpe Fumà, anello per Colle di Bonze e Bocchetta di Valbona
La gita
stella-alpina
22/10/2006

Prima escursione in questa zona montana sicuramente interessante e per noi ancora nuova. A Scalaro il cielo coperto nascondeva completamente i rilievi. In questa situazione, senza riferimenti, per noi era molto difficile trovare l’orientamento, e così abbiamo pensato di seguire l’itinerario “delle creste”, che ci ha indicato una persona incontrata lì, seguendo il sentiero ben segnalato e individuato che conduce al Bec Renon e che parte proprio a Scalaro, sopra le case con la chiesetta. In prossimità di questa cima, siamo usciti sopra le nuvole, e dopo una breve pausa sulla vetta, abbiamo proseguito sulla linea di cresta fino alla cima della Battaglia (m 2298) e poi ancora, sempre sulla cresta (che in qualche tratto è da percorrere con attenzione), fino a quando il cielo si è ricoperto completamente riducendo inizialmente, ma poi annullando la visibilità. In quel momento eravamo su un rilievo, ma non ho capito se era la cima Bonze, visto che non si vedeva più un accidenti di niente. Forse sì, ho pensato in quel momento, poichè su quel rilievo arrivavano tre linee di cresta come indica la cartina, e perchè per un istante è apparso di fronte (abbastanza vicino) un ardito profilo di una montagna leggermente più alta che ho pensato poteva essere il Bec delle Strie, nome che a mio avviso era decisamente appropriato per quel rilievo… (Però le foto che accompagnano il precedente commento e che ho visto solo poco fa, mi fanno pensare che siamo arrivati solo sull’anticima o su un rilievo precededente)… Per evitare problemi di orientamento e altre “grane”,siamo ritornati dal percorso di andata che è ben segnato fino al Bec Renon. Se un grande alpinista come S.Mondinelli proprio quest’anno è ritornato sullo Sisha Pagma perchè (forse) durante la sua precedente salita non aveva centrato (per pochi metri di dislivello) la vetta principale, oppure come S.Martini, che è ritornato sul Lhotse per accertarsi di aver raggiunto la cima principale con la prima salita compiuta con S.De Stefani che si era conclusa nella bufera e quindi non avevano questa certezza (come ho sentito raccontare da S. De Stefani durante una proiezione -entusiasmante- di immagini che ha scattato durante le sue scalate, ma la vetta principale l’avevano raggiunta anche nella bufera…), anche noi possiamo e speriamo di ritornare, anche “per completare l’opera”, magari compiendo l’itinerario sci-alpinistico, visto che per quel che ho potuto vedere, la zona è bella e interessante e merita il ritorno. Con il fuoriclasse Franco F., e quindi -come sempre con lui- salita (e discesa) a tutto gas…

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