La becca Crevaye si cerca con lo sguardo e si fa notare per la sua particolarità di essere appunto “forata” , nella parte iniziale del possente Crestone del Mont Morion.
Ora con l’istallazione del bivacco Pasqualetti e la posa di diversi spit lungo l’articolato itinerario di accesso merita, secondo me, certamente di essere raggiunta.
Il breve glacio nevaio dal colle del Mont Gelè permette di prendere la sfasciata roccia della Becca di Faudery che brevemente e agevolmente porta a raggiungerne la vetta. La cresta da percorrere in discesa fino al colle di Bonacossa è abbastanza facile e la roccia sensibilmente migliore rispetto al versante del colle Mont Gelè. Diversi Spit e alcuni chiodi sono i benvenuti. Oltre il colle e dopo aver aggirato-salito 2 risalti minori la musica cambia…
La roccia diventa più compatta e evitando la fascia biancastra sede di crolli sulla dx, si sale cercando di individuare la linea migliore, protetta a spit in diversi punti, anche con diversi passaggi impegnativi, se come successo a noi , bagnati e con residuo nevischio. Protezioni veloci per integrare sono opportune…. Dopo un tratto di cresta articolata ma pianeggiante e più facile di giunge improvvisamente in vista, dall’ alto, del tetto del nuovissimo e funzionale bivacco. Rapida sosta e foto di rito e partiti per il rientro, con diverse brevi doppie dagli spit dotati di “maillon rapide”.
Pensavamo solitudine assicurata sul genere di salita, invece piacevolmente condivisa in piccola parte con la guida di Valpelline, che ringraziamo, che con il compagno di cordata stavano facendo manutenzione con l’aggiunta di alcuni spit alle soste, lungo l’itinerario di salita.
Bella salita in compagnia dell’ agguerrito socio Renè ad aggiungere una riga sull’ ancora scarno quaderno del bivacco e un caro pensiero a Luca Pasqualetti.
Riservata agli amanti del genere…