Bianco (Pizzo) da Pecetto per la Capanna Zamboni e il canalone Chiovenda

Bianco (Pizzo) da Pecetto per la Capanna Zamboni e il canalone Chiovenda
La gita
ste_6962
5 10/06/2018
Accesso stradale
nessun problema per arrivare a Pecetto

Arrivati nel pomeriggio a Pecetto, per la salita al Rifugio Zamboni-Zappa abbiamo deciso di utilizzare la seggiovia del Belvedere. Scesi alla stazione di arrivo, nel giro di 45 minuti di camminata su ottimo sentiero, morena e un breve tratto innevato siamo arrivati al Rifugio, dove eravamo gli unici ospiti. Partiti alle 6.15 la mattina del 10 giugno, meteo ottimo, sereno e visibilità perfetta (grandiosa la visuale sull’immensa parete Est del Monte Rosa!) e calzati subito i ramponi (la neve iniziava già dietro il rifugio) siamo saliti su neve buona e compatta alla base della prima rampa che porta nella conoide iniziale, dove ha inizio il Canale Chiovenda, (la via normale di salita al Pizzo Bianco). Dopo una breve pausa per compattare il gruppo, iniziamo a risalire il bel canale, tenendoci prima al centro e poi a sinistra. La neve fortunatamente è buona, e con i ramponi ai piedi si sale bene, si superano pendenze che vanno dai 30° ai 40°, negli ultimo 70/80 metri di dislivello del canale affiorano alcune placchette, sfasciumi e facili roccette (passi di I e una breve placchetta di II) per raggiungere il Colletto del Pizzo Bianco. Dal colletto, cambiano le condizioni dell’innevamento, in quanto sono presenti circa 20 cm di neve recente non trasformata e senza rigelo (temperatura e zero termico piuttosto elevati!). Alternandoci nel fare la traccia superiamo un traverso su neve esposto e abbastanza insidioso (è il tratto più delicato della salita, sopratutto con neve abbondante o in condizioni precarie) aggirando il primo spuntone roccioso a sinistra ed entrando in un valloncello, qui si annuvola e sale un pò di nebbia, ma poi schiarisce e non ci sono problemi di visibilità. Da qui la progressione verso la cima si rivela piuttosto faticosa (Davide e Giorgio si fermano nell’avvallamento posto tra l’anticima di quota 3180 m e la vetta). Proseguiamo raggiungendo il filo di cresta, e da qui con percorso facile raggiungiamo la cima, dove la madonnina è ancora in parte sommersa. Per noi sono servite 5 ore (senza contare le poche soste fatte) dal rifugio alla cima, ma dovendo tracciare tutta la parte alta, con la neve recente ed il gran caldo è una tempistica accettabile. Peccato che era abbastanza nuvoloso quando eravamo in cima, con nebbia che andava e veniva, ma qualche scorcio di panorama siamo riusciti ugualmente a godercelo! Una gita di soddisfazione, piacevole e divertente senza alcun dubbio! Dopo circa 30 minuti di sosta in cima ci siamo avviati in discesa, e nel giro di 2.20 ore siamo ritornati al Rifugio Zamboni, e in 40 minuti rientro alla stazione di arrivo della seggiovia del Belvedere. Siamo tornati a fondovalle ben soddisfatti della gita fatta e del piacevolissimo weekend trascorso in questo angolo della Valle Anzasca.

Un weekend davvero piacevole, bella salita fatta ad una montagna di tutto rispetto, ottimo trattamento al Rifugio Zamboni dove si sta veramente molto bene, grazie alla gestrice e/o al suo staff per la bella accoglienza! Prima uscita del Gruppo Camosci CAI Ligure di Genova nella zona di Macugnaga, una piacevole scoperta davvero! Montagna che merita sicuramente una frequentazione maggiore, non fosse altro per la piacevole salita e il notevole panorama che è possibile ammirare dalla cima! In compagnia di Giuliana, Davide, Sandro, Giorgio, Jagoda e Felice…sempre compagnia piacevolissima e di grande livello! Un caro saluto ai miei amici e compagni di gita!

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