Bianco (Corno) Cresta NO o dell’Uomo Storto dalla Valsesia

Bianco (Corno) Cresta NO o dell’Uomo Storto dalla Valsesia
La gita
moramarc
5 19/07/2021

Saliti da Alagna al bivacco Ravelli in serata, 2.30h, tutto segnalato (luce, gas, coperte).
Dal bivacco seguire bolli e ometti fino al Passo dell’uomo storto (c’è ancora neve), canalino per salire al passo con rocce instabili, circa 1.00h.
Dal passo si segue la logica cresta fino alla Punta dell’uomo storto su ottima roccia (II-III), si segue sempre la cresta, dopo un tratto pianeggiante si ritorna su cresta abbastanza aerea superando vari risalti sempre su roccia abbastanza buona (III). Si continua a salire finchè si raggiunge un punto in cui la cresta è interrotta da un canale detritico, da qui si risale verticalmente una paretina 5m – IV-IV+ ottima roccia (le descrizioni riportano la possibilità di aggirare verso dx in un canale per rocce rotte; decisamente consigliato salire dritti per roccia buona piuttosto che infilarsi negli sfasciumi). Si continua su cresta (II-III) fino alla Punta di Netscio (2.30h di cresta).
Si inizia a scendere su rocce a volte poco stabili, si passano alcuni spuntoni e si arriva ad un torrione, alla base c’è un chiodo di sosta (unico della via), si traversa a dx per qualche metro e si sale per larga fessura (III). Si ritorna sul filo di cresta (roccia instabile), da qui sempre sul filo si prosegue in discesa su terreno molto esposto, purtroppo sempre su roccia rotta. Per arrivare al colletto del Corno bianco si aggirano ancora dei risalti esposti con roccia instabile fino ad arrivare alla base dell’ultimo tratto. Da qui ultimo ripido tratto di cresta, tenersi a sx della cresta cercando il facile in mezzo alle rocce rotte, possibile fare 3 tiri da 30 metri fino in vetta (consigliato), occhio a dove si sosta. In cima con 5h di cresta. Discesa verso il Lago Nero, poi Val Vogna fino a S.Antonio passando dal Rif. Carestia. Il sentiero di discesa fino alle catene è impegnativo e disagevole (occhio a non far rotolare sassi). Per il rientro dalla vetta fino a S. Antonio considerare 4h senza correre, non sottovalutarlo per l’impegno fisico.

La cresta è molto bella e decisamente non banale, sia per l’impegno globale sia per l’esposizione notevole. Purtroppo da metà cresta in poi la roccia è decisamente instabile e ci sono massi anche molto grossi che si muovono parecchio. C’è sempre possibilità di assicurarsi ma fare attenzione a cosa si prende. Dalla Punta di Netscio in poi alcuni passaggi esposti sono delicati, complice l’instabilità della roccia, prestare attenzione. Oltre alla normale dotazione utile qualche friend misure medie, fettucce e cordini, corda da 30m.
Copertura telefonica assente da Otro fino al Rif. Carestia (Vodafone).
Globalmente a mio parere la valutazione AD- non rende giustizia, anche in confronto alla valutazione di altri itinerari; direi AD (forse AD+) meritato.

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