Partita da Baravex Dessus, nei pressi di Praz, dove conviene lasciare l’auto (piccolo piazzale da 5 posti superata la chiesetta di Le Rascar), a Praz non c’è parcheggio. L’idea era quella di percorrere l’itinerario 12/13 per il Colle di Livournea per poi imboccare il sentiero 13B a Olliere. Ma appena fuori Praz il margaro dell’Alpe Praterrier si offre di darmi un passaggio sul suo furgone, sta tornando all’Alpe dopo aver fatto la spesa. Provo a declinare l’invito, lo sviluppo dell’itinerario è lungo (un po’ più di 20 km A/R) ma il dislivello modesto… Però poi mi dico che fa parte della montagna anche conoscere chi ci abita e la fa vivere e così percorro i 6 km di sterrato fino a Olliere chiacchierando con il malgaro che mi racconta di aver perso 4 capretti (se li dovessi vedere andrò a dirglielo!) oltre a darmi un sacco di informazioni su questo bel vallone e i suoi alpeggi. Salita quindi da Olliere raggiungendo la Cima Bianca con un bello sconto di percorso!
Il 13B è ben indicato da tacche gialle, anche se non sempre evidente: all’Alpe Tsa de Vayoux occorre passare a sx dell’edificio e immettersi sulla sterrata (sentiero 1) per poi ritrovare il 13B nei pressi dell’Alpe Tsa de Pierrey. Arrivati alla cresta si piega a sx congiungendosi all’itinerario n. 3 che sale dal bivacco Tsan. La difficoltà è E eccettuato forse l’ultimo tratto (un unico punto esposto) che si percorre comunque su sentiero.
Al ritorno abbandonato lo sterrato carrozzabile al bivio per Champlaisant e scesa a sx a riguadagnare il n. 12 per Praz: dopo pochi metri il sentiero sparisce, occorre proseguire sulla pista agricola inerbita fino all’Alpe Valochere, poi si percorre un tratto di sterrata e al successivo bivio si scende a sx sulla mulattiera dove si ritrovano i segni gialli. Consigliabile comunque, se non si conosce la zona, avere una cartina precisa e attendibile (Carta dei sentieri n.13 – Valle Centrale – L’Escursionista editore).
Gran bella passeggiata in mezzo a nuvole e nebbie vaganti, il bosco si sta colorando d’autunno e la nebbia fa parte degli ingredienti. Stupendi i pianori erbosi che si attraversano a contrasto con la particolarissima roccia calcarea della vetta.
Il quaderno di vetta è finito.
In solitaria, incontrati molti cacciatori.