Gita da non perdere. Castel ha già descritto l’avvicinamento: evidente, seguire con logica o la morena del ghiacciaio della Bessanese fino al pannello fotovoltaico e dunque poco dopo ridiscendere puntando verso le cenge erbose, oppure proseguire ancora e dopo 100 metri ridiscendere senza perdere eccessivamente quota. In altre parole, il percorso non è obbligato. Ramponi e picca lasciate al rifugio. Salita in ambiente veramente ameno, roccia discreta, ma comunque divertente. Grande salita. Soste tutte ok (eccetto per gli ultimi tiri da 55 metri, dove vanno attrezzate su blocchi giganti), in via trovato un chiodo di progressione. il resto è da attrezzare. Nut non usati, risultano un po’ superflui su questo tipo roccia. Discesa come detto da Castel, da lui ben descritta, da non sottovalutare. Fabri, il socio, ha aggiunto sulla pietraia alcuni ometti per non perdere eccessivamente la quota. Arrivati al col d’Arnas si è fuori dall’avventura. Meteo: noi verso le 11 ci trovavamo circa al 9-10 tiro e stati avvolti da nubi; l’arrampicata non ne ha risentito. In cima, fatte tutte le vette; dal versante italiano nubi, dal versante francese sole pieno.
Con mitico fabri, saluti a castel e al socio che ci hanno preceduto! Un sentito ringraziamento a Roberto Chiosso del Gastaldi sempre prodigo di consigli e tanto dedito all’accoglienza!