Bessanese (Uja di) – Spigolo Murari

Bessanese (Uja di) – Spigolo Murari
La gita
luciano-arneodo
4 15/07/2012

Bellissimo itinerario, gita d’altri tempi in un ambiente spettacolare. Peccato per il tempo e per il freddo.
Partiti dal Gastaldi alle 5 del mattino, con nevischio e un vento polare arrivati all’attacco in 1 ora e 30 (non indispensabili i ramponi e la picca per attraversare il ghiacciaio) e da lì in cima in 4 ore. Arrampicata divertente e abbastanza esposta, senza avere quasi mai passaggi obbligati. Roccia buona con ottime possibilità di protezione con nut e friend (soprattutto quelli medi) e fettucce/cordini.
Seguire quasi integralmente il filo dello spigolo con possibilità di lunghi tratti di conserva. Soste con spit e catena. Primo tiro di III, spit con cordino all’attacco, roccia non eccellente ma neanche delle peggiori. Poi un lungo tratto in conserva per riguadagnare il filo di cresta più in alto in corrispondenza di una cengia che taglia a metà il pendio della montagna. Salire una fessura di 4° (aggirabile a dx), roccia bellissima, poi seguono diverse lunghezze di terzo fino ad arrivare in cima ad un torrione ad un centinaio di metri dalla cima. Scendere leggermente continuando a seguire il filo di cresta e salire l’ultimo tratto in cui le difficoltà vanno diminuendo. Raggiunta la cima Rey, doppia di 15 metri per raggiungere il colletto tra la cima Rey e il segnale Baretti. Da lì proseguire sul versante italiano seguendo una cengia che permette in breve di superare tutti i dentini della cresta e di arrivare in cima al segnale Baretti. Altra doppia di 20 metri molto aerea per raggiungere il segnale Tonini dove si trova la madonnina. Abbiamo trovato la roccia completamente ghiacciata sul versante francese a causa del vento freddissimo che tirava da quella direzione.
Discesa lunga seguendo la normale disarrampicando e seguendo dei bolli bianchi fino a raggiungere sulla sx l’ancoraggio per una doppia, scendere su un comodo terrazzino e poi giù lungo un canale ancora ben innevato (possibilità di continuare sulla sx seguendo bolli i bianchi). Fare attenzione alla caduta delle pietre nel canale: attrezzata una doppia con cordino e maillon e rinforzate le altre prima di calarci.
Alla base del ghiaione attraversare verso sx con un lungo traverso per poi scendere al ghiacciaio d’Arnas e quindi risalire al relativo colle.
Ancora 1 ora di cammino per arrivare al rifugio Gastaldi alle 18.00.
Gita da 5 stelle se non fosse per la discesa decisamente lunga e non banale. Sarebbe opportuno studiare la possibilità di attrezzare delle doppie sul versante italiano per scendere direttamente al Gastaldi senza fare il giro dalla Francia, magari lungo la via Balduino (che non ci siamo osati a fare in discesa).
Consigliate corde da 60 metri.

Un grazie ad Angelina che ci ha aspettato con pazienza tutto il giorno al rifugio Gastaldi, a Gianni, Davide e Ilaria compagni di salita con i quali ho condiviso questa spettacolare gita e al rifugista Roberto, gentilissimo, ospitale e generoso di consigli e di indicazioni.

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