Belloni (Bivacco) da Pecetto

Belloni (Bivacco) da Pecetto
La gita
giuliano
3 19/07/2017

Alla partenza alcuni avvisi incollati sui cartelli segnaletici annunciano l’impercorribilità del sentiero naturalistico visto l’impossibilità di posizionare il ponte sul rio Roffel causa residui di una valanga. Decido dunque di salire dal Belvedere, ovviamente senza prendere gli impianti. L’attraversamento della pietraia che ricopre il ghiacciaio avviene su terreno un po’ scomodo. Il tratto finale per il bivacco è attualmente ottimamente segnato e non pone problemi di sorta; gli ultimissimi metri sono comunque molto ripidi e in discesa vanno affrontati con un minimo di attenzione. Arrivo al bivacco in 2h 30′, precedendo di un decina di minuti un quartetto di escursionisti dei CAI Verbano e Pallanza, con cui chiacchiero piacevolmente per mezzora; uno di essi mi informa che oggi dovrebbero ricollocare il ponte sul Roffel, dunque decido di provare a percorrere l’anello. Dopo un’ ora esatta riparto, mentre il cielo inizia ad annuvolarsi in maniera preoccupante. Una coppia di trekker francesi mi conferma che il sentiero naturalistico è percorribile, per cui lo imbocco lasciando a destra la deviazione per il Belvedere. Il primo guado si rivela però problematico e devo scendere per cinquanta metri per trovare un punto dove passare. Alla baita posta appena dopo il torrente trovo i responsabili della manutenzione del sentiero, che mi confermano la posa del ponte sul Roffel e la messa in sicurezza del successivo tratto, molto esposto. In effetti, una volta giunto al guado, constato come sarebbe stato impossibile passare senza il ponte e come sia stato ricavato un corridoio artificiale nel nevaio che persiste nel canyon, permettendo così di raggiungere il manufatto. Il resto della discesa non pone problemi, ricalcando nell’ultima mezzora il sentiero per il Fadehorn, già salito un po’ di anni fa. Arrivo all’auto dopo circa 2h 45′ dalla partenza dal bivacco e dopo pochi minuti inizia a piovere con largo anticipo sulle previsioni. Bella gita che ha il suo punto forte nella visione ravvicinata della Est del Monte Rosa, in giornate come questa dove essa si nega per la maggior parte del tempo perde parecchio del suo fascino.

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