Bellagarda (Monte) e Cima della Crocetta da Rivotti, anello valloni Vercellina e Unghiasse

Bellagarda (Monte) e Cima della Crocetta da Rivotti, anello valloni Vercellina e Unghiasse
La gita
erba-olina
3 08/10/2011
Accesso stradale
Poco parcheggio a Rivotti

Partiti da Rivotti con cielo sereno ma vento piuttosto forte, al lago Vercellina si era già completamente velato e nevischiava. Fortunatamente, nonostante la tormenta ci abbia fatto compagnia fino a metà pomeriggio, siamo rimasti relativamente a riparo e la visibilità si è mantenuta buona. Temperatura decisamente invernale e molti ruscelletti già gelati. Al Colle della Terra Fertà siamo stati investiti da raffiche forti e gelide, impensabile raggiungere il Bellagarda per cresta che, peraltro, vista da lì, sembra escursionisticamente percorribile sino a ridosso del versante ovest del Bellagarda, dove si innalza bruscamente divenendo rocciosa. Oltrepassato il lago Fertà, abbiamo lasciato il sentiero per scendere a sx fra grossi massi sino ad una piccola conca erbosa e risalire il pendio a lato di un canale detritico, a sx della evidente bastionata rocciosa che digrada verso il Gran Lago di Unghiasse. A circa metà pendio abbiamo seguito una traccia spostandoci diagonalmente a dx sin quasi a toccare la bastionata rocciosa, continuando la salita prima a sx di un altro piccolo canale detritico e poi a dx per un breve tratto. Risalita una ripida dorsale erbosa, con un ultimo traverso verso ovest ci siamo portati sotto il colle dal quale si accede alla cresta e da questa, per grandi massi, alla vetta (ometto e triangolino del CAI Rivarolo). Ridiscesi abbiamo imboccato il sentiero n.323 in corrispondenza dell’emissario del Gran Lago di Unghiasse (correttamente indicato sulla cartina n. 14 “Valle Orco Gran Paradiso” – L’escursionista e Monti editori) e giunti a Vaccheria, abbiamo tralasciato la deviazione per la “Palestra Roci Ruta” scendendo ad incontrare il sentiero balcone nei pressi di Mea. Arrivo a Rivotti dopo esser passati per Alboni e Ghielmi. Tutti i sentieri da noi percorsi sono in buone condizioni e ben segnati. Anche le molte diramazioni in cui ci si imbatte nella parte bassa del percorso sembrano tracciate di recente.
L’anello ha uno sviluppo di circa 20 km per 1850 m di dislivello contando le risalite.

Oggi con Matteo, Michele e Tiziana, un po’ stanchi e infreddoliti ma soddisfatti per essere riusciti a compiere questa bella escursione nonostante il meteo avverso. L’ambiente attraversato è molto suggestivo, peccato per i panorami mancati.
Non ho purtroppo fatto foto causa macchina guasta.

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