Oggi volevo tornare in “zona Argentera”, dalla quale mancavo da alcuni anni. Così ho optato per una salita alla Cima del Baus da Gias delle Mosche (il dislivello raggiunge 1500 metri considerando alcune risalite).
Essendo già stato sulla Cima di Nasta, conoscevo l’itinerario fino al Lago di Nasta; ci sono alcuni nevai evitabili, tranne uno che va attraversato quasi obbligatoriamente (attenzione al mattino con neve gelata). Per il resto si sale bene e ci sono anche alcuni segnavia bianco-rossi appena verniciati.
Ho superato il lago (quasi interamente gelato!) sulla destra, e mi sono diretto a occhio verso il colle della Culatta; in questo tratto non ho trovato alcun ometto, tranne nei 40-50 metri immediatamente sotto al colle. Personalmente ho trovato il tratto lago-colle il più faticoso della salita (e della discesa), sviluppandosi su un terreno di rocce, placche e detriti. La parte in cresta è divertente, i passaggi sono tutti ben appigliati e c’è poca esposizione.
Panorama magnifico dalla vetta (fino a Nizza).
In discesa, da sotto al colle, ho seguito gli ometti, che però mi hanno portato in “direzione Brocan”, e alla fine ho tribolato ugualmente… Ho “agganciato” la traccia di salita sotto al lago, e da lì lungo ritorno a valle.
Gita nel complesso faticosa…andata e ritorno sono quasi 19 km, ma soprattutto è la natura del terreno, nella parte alta, a renderla fisicamente abbastanza impegnativa.
Incontrati alcuni alpinisti impegnati sulla Cima di Nasta, e diversi escursionisti che si sono spinti fino al lago.