Partiti alle 7 dall’attacco 3b-3c poco sotto il rifugio Chivasso. Non volevo fare la solita Punta Basei fatta per la Via Normale, quindi traversiamo il Rio Rosset su un ponte di neve e ci dirigiamo verso il canalino di accesso alla bastionata utilizzato dagli SkiAlp. Calziamo i ramponi e ci leghiamo, c’è del bel ripido (il canale ha alcuni punti a 45°, penso di non esagerare) e procediamo in conserva corta. Appena usciti dal canalino non prendiamo la normale SkiAlp ma procediamo diretti per la bastionata ancora innevata, cercando il misto. Risaliamo la bastionata per via diretta con un passaggio da proteggere almeno con sicura a spalla: la “terminale” della neve che ricopre la bastionata non si vede ma la sfondo con un piede, sotto c’è un bel buco profondo quindi decido di proteggere il secondo di cordata prima di farlo salire. Usciti dalla bastionata siamo all’attacco del ghiacciaio completamente chiuso ma con già qualche placca di ghiaccio a vista. Saliamo diretti fino al secondo risalto, poi non sapendo come procede la copertura nevosa del ghiaccio nella parte superiore taglio diretto per la cresta e chiudiamo la salita per l’ultimo tratto di normale. In vetta alle 12. Come difficoltà sicuramente superiore a F per lo meno di un grado, percorso fattibile solo ad inizio stagione alpinistica e da attaccare presto la mattina, a noi è andata bene che la temperatura è stata tenuta in basso da un vento leggero pressoché costante e da qualche copertura nuvolosa formatasi estemporaneamente.
La salita alla Basei con questo percorso è a mio parere l’altro vero approccio alpinistico alla punta a parte l’accesso per cresta via Galisia-Busson, dato che la “normale” è un’escursionistica con un piccolo tratto di corda fissa. Salita in compagnia di Ilaria, compagna del corso di alpinismo dell’anno passato e alla sua prima alpinistica senza istruttori: brava!