Barsajass (Monte) Canale NE del Pissetas e traversata

Barsajass (Monte) Canale NE del Pissetas e traversata
La gita
abo
3 05/05/2023
Accesso stradale
Strada chiusa a Villanova, sterrata pulita fino a fine Conca.

Partenza ore 4h30 dal fondo della Conca, poche lingue di neve fino a Pian Sineive dove calziamo rispettivamente sci e racchette. Alle 6 siamo all’attacco del canale a 2200m. La parte bassa è ben rigolata e nonostante le temperature alte e lo scarso rigelo notturno si sale bene fino alla spalla. La rampa sospesa presenta due tratti scoperti senza neve ma si sale bene, qui ci raggiungono i primi raggi di sole mentre da Pian Sineive in giù è uno spettacolare mare di nubi. Canale superiore svalangato in neve dura che ci permette una salita velocissima sulle punte dei ramponi, condizioni davvero ottime. Alle 7h30 siamo al colletto, essendo in anticipo sul programma decidiamo di fare un salto fino al Pissetas (ultima cima della val Pellice che manca a Marco), che ci ruba comunque una mezz’ora tra andata e ritorno. Lato ovest la neve è uno schifo senza senso: un biscottone di 10cm con sotto spessori indefiniti di marmellata inconsistente. Tornati al colletto iniziamo quindi la seconda parte della gita, un traverso infinito circa 50m sotto il filo. Qui la neve ci fa davvero penare, una battaglia contro i mulini a vento, proviamo anche a chiamare ripetutamente in aiuto la madonnina del Granero ma niente, sta lì e non viene a darci una mano. Dopo un’ora e mezza di lotta impari arriviamo “finalmente” al dente della doppia. Con sorpresa troviamo un cordino, ci caliamo con 2 corde da 30m nel buco di pietre incastrate (un castello di roba pronta a cadere) e poi con una seconda calata più tranquilla (lasciato fettuccia) arriviamo al colletto. Di qui proseguiamo sul filo e dopo un’altra mezz’ora di neve inclassificabile raggiungiamo finalmente la cima del Barsajass. Discesa di circa 400m giù dalla Ovest (sciando leggeri neanche poi così male) e quindi via con l’ultimo terzo della gita: traverso snervante su sfasciumi per tornare al Col Selliere, di più brutto c’è solo il rientro dalla Bessanese. Niente di difficile (soprattutto se davanti si ha un local che imbocca le cenge giuste con precisione chirurgica) ma sono comunque altri 200m di D+ e 1km di traverso. Alle 12:45 partiamo a scendere dal Col Selliere, 2 chiacchiere con Roby che sta tracciando la salita per la gara di domenica e poi giù su neve marciotta fino a Pian Sineive per un meritato pranzo.

Gita grandiosa, che coccolavamo da tempo, guardandola e aspettando il momento giusto, che continuava a non arrivare o a passare troppo in fretta. Niente di difficile, non si scala mai oltre il II+ e non c’è nulla più di 50° ma ci vuole abitudine per il terreno e la lunghezza dell’itinerario. In più quando arrivi a Pian Sineive e trovi il cippo ricordo non puoi non sentire il peso di questo posto e pensare a quei 4 amici che vivevano di montagna e inseguivano un sogno inutile, esattamente come noi oggi.

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