Partiti in due, verso le 6.00 a Veulla-Villa ci è stato offerto un inatteso passaggio motorizzato fino al Magazzino. Per questa volta ci siamo limitati al primo pezzo della cresta, e un escursionista incontrato in discesa ci ha dato utili indicazioni per la prossima…: vedremo! Fino a dove siamo arrivati l’itinerario (molto bello e interessante) è ben segnalato, con tacche di vernice e ometti fino al colle Raye Chevrère e poi con una buona sequenza di ometti da qui in poi (NB: il Raye Chevrère merita di essere raggiunto per il suo panorama, ma questo non è necessario per l’itinerario; qualche decina di metri al di sotto infatti conviene prendere a destra, quasi in piano, per percorrere comodamente il lungo e largo ripiano-conca). Insperata conclusione di gita a Veulla, con l’invito a una generosa bicchierata in compagnia di una famiglia della Valle e l’occasione di saperne di più sugli itinerari e il territorio dell’Avic.