Avic (Monte) traversata Versante NE – Cresta Ovest

Avic (Monte) traversata Versante NE – Cresta Ovest
La gita
erba-olina
5 29/08/2015

Lasciato il sentiero per il colle Varotta a q. 2070 ai ruderi di alpeggio, secondo la variante indicata anche sulla “Guida ai Monti d’Italia” – Emilius Rosa dei Banchi Parco del Mont Avic” pag. 255 variante 168aa) che è ora segnalata da ometti e tacche gialle: superare i ruderi degli alpeggi a q. 2070 circa e reperire una traccia sulla sx che conduce ad un piccolo pianoro solcato da un ruscelletto. Continuare a dx del ruscelletto (sx idrog.) rimontando un dosso fino a raggiungere un paio di laghetti a q. 2450. Risalire l’evidente crinale di erba e pietre sulla dx puntando al suo culmine nei pressi di un colletto e seguirlo fino alla base della cresta E dell’Avic. Scendere brevemente verso dx e traversare alla base della parete rocciosa (traccia su sfasciumi) fino a ricongiungersi all’itinerario descritto a q. 2580 circa.
Avremmo dovuto superare l’alpeggio per trovare la deviazione sulla sx. Abbiamo invece seguito un ometto nei pressi dei ruderi e una successiva traccia che muore al canalino di discesa del torrentello. A quel punto nessuno aveva voglia di tornare indietro e allora… una sana ravanata tra erba bagnata, rododendri e qualche scivolone su per il ripidissimo canale per raggiungere il pianoro erboso, dove ci son comparsi davanti ometti e tacche gialle! Di lì in poi nessun problema a seguire la traccia fino ad immettersi nella normale proveniente da Pian del Fie, un breve tratto di disarrampicata facile per scendere dal crinale.
Tutto il percorso della traversata è ben indicato da ometti, molti i tratti con tracce di sentiero (il canale che scende dal colletto q. 2940 su sfasciume è attraversato da una traccia consistente), i passaggi alpinistici del versante NE di salita sono ben attrezzati con corda, canapone e cavi di acciaio, che risultano utili specie in caso di roccia bagnata (come lo era ieri nel primo tratto con corda).
Giornata inizialmente soleggiata e molto calda, poi si è alzata un po’ di nebbia, ma fortunatamente abbiamo potuto godere dei panorami sui 4000 dalla vetta.

E finalmente l’Avic! Vetta a lungo spiata e pensata, anche un po’ temuta in passato. Non si poteva aspettare oltre, anche a prezzo di qualche panorama in meno, ché la stagione migliore per venire qui è l’autunno.
Anche oggi con Filippo e Gian Mario, per cui la gita acquista almeno una stellina in più.
Un saluto a Michele ed Elio con i quali non ci si vedeva da un po’ e al gruppo CAI Chatillon che ha questa gita in programma per il 30 agosto.

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