Nella nebbia dal ponte della Vagliotta fin quasi alle miniere, con conseguente sentiero molto umido e scivoloso (soprattutto da dove si attraversa il rio a q. 1700m ca). Salito dapprima alla Sottana, seguendo le evidente tacche rosse della normale (bagnata a tratti), quindi una volta alla croce ho proseguito alla cima W (vera cima) e poi sono ridisceso alla forcella (delicato il primo tratto, passo di III ed eventuale doppietta su fix). Il primo tratto dalla forcella è sicuramente il più esposto e delicato, prima si sta a dx e poi si rientra a sx per salire i torrioni iniziali. Quindi ci si sposta di nuovo a dx fino ad una forcellina e poi di nuovo a sx (cordone logoro in partenza). Incontrato un altro cordone più recente, da cui conviene scendere a sx e aggirare il torrione successivo per teppe. Seconda parte di cresta decisamente più facile e meno esposta ma sempre su roccia piuttosto rotta. Dalla cima nord ho poi proseguito facilmente fino alla sud (ultimo tratto esposto, cordone in uscita). Ritorno alla forcella soprana per il percorso fatto all’andata e poi discesa dal canale SE: ripido ma facile in alto, a balzi da disarrampicare in basso. Probabilmente ho sbagliato qualcosa e ho preso una cengia che taglia a dx troppo in basso (finiva nel nulla), quindi ho risalito su teppa per una 30ina di m fino alla cengia più grande e di lì in breve sono sbucato nei prati inferiori. Discesa lunga ma in ambiente bellissimo.
Bel modo per salire in giornata tutte e due le Aste e fare un po’ di allenamento (sui 2000-2050m D+) ma sinceramente non mi ha fatto impazzire come cresta, tanta roba rotta e che muove.. non siamo sul St Robert o sulla Mondini, questo è sicuro. Panorama smorzato dalla foschia, vento forte tra le due cime della Soprana. 3 persone sulla Sottana, per il resto solitudine totale.