- Accesso stradale
- Posteggi limitati al Gias delle Mosche, meglio arrivare presto
Giorno 1: posteggio al Gias delle Mosche, dopo per la mia macchina diventa troppo sconnesso, dopodiché per veloce e bel sentiero si sale fino al Rifugio Remondino: noi abbiamo pernottato in tenda subito sopra, molte possibilità e ampie comode piazzole.
Giorno 2: sveglia all’alba e velocemente si parte prima su traccia, poi su grossi massi dove bisogna passare alla bene e meglio e ricongiungersi alla traccia soprastante che porta in fretta al conoide del Canale dei Detriti: un nome una garanzia! In un’oretta di ravanaggio totale su traccia poco solida (ma fuori da essa è comunque molto peggio) si arriva al Colletto. Da qui inizia la parte alpinistica, un grosso cengione che attraversa tutta la parete. La prima parte prevede un 10 metri con corda fissa dove bisogna stare a carponi, il famoso Passo del Gatto, poi si riprende a salire in piedi fino quasi alla fine, dove la cengia si impenna e sono presenti corde fisse per arrivare fino in Vetta. Discesa per lo stesso percorso di andata. Se le corde fisse fossero ancora coperte da neve si può passare su delle placchette, esposte ma facili, e salire/scendere comunque facilmente. Molta attenzione nel Canale a non buttare giù troppa roba.
Prima alpinistica da soli! Con Rick in gran forma e Matte (che si ferma a metà Canale) decisamente meno, motto della gita “Mamma mia Andre”