Argentera (Cima Sud) Via Normale da Pian della Casa del Re per il Rifugio Remondino

Argentera (Cima Sud) Via Normale da Pian della Casa del Re per il Rifugio Remondino
La gita
pedrito
5 21/09/2017
Accesso stradale
tratto asfaltato fino al Bozano con buche enormi sterrato da percorrere con auto normale con molta cautela

le mie prime ***** stelle su Gulliver sono ovviamente emotive… le condizioni sarebbero da ***/**** causa neve anche meno…
Fatta oggi in giornata…
Oggi c’era una spruzzata di neve (non so di quando… lunedì o martedì?…) dal Passo dei detriti fino a quando si imbocca la cengia vera e propria (prime corde fisse) oggi è stata pestata da 15 persone e cmq. si saliva ancora in sicurezza con molta, ma molta, attenzione… essendo farinosa e ancora fredda… al ritorno (ero l’ultimo) nel pomeriggio ho sentito che cominciava laddove pestata a verglassare… se contate di salire un paio di ramponcini, anche delle “balle”, li metterei nello zaino… a meno che ritorni a far caldo (cmq. quel tratto in questo periodo dell’anno prende pochissimo sole…) dalla prima corda tutto pulito fino in cima (passo del gatto, canale, ecc.), oggi leggermente viscido in salita dopo la neve, ma poi asciuttissimo nel pomeriggio (prende sole al mattino). Corde mi sono tutte sembrate in buone condizioni. Passo dei Detriti fangoso in alcuni tratti al mattino nel pomeriggio in rapido asciugamento così anche nella pietraia qualche rara ma presente traccia di neve e ghiaccio (scomparsa nel pomeriggio…) Giornata meteo, e non, spettacolare in tutti i sensi… Alcune considerazioni tecniche soggettive:
– inspiegabilmente non si capisce bene dove passare per imboccare la pietraia dietro il rifugio.. io consigliato dalla rifugista ho preso la traccia con bolli verdi che in teoria dovrebbe aggirare un po’ la pietraia e poi raccordarsi al cordone morenico…. attenzione che però e anche la traccia (ma forse mi sbaglio) che in parte condivide il percorso per la traversata verso il rifugio Bozano… cmq attraversa pietraia/e lo stesso e ho pertanto tagliato ravanando fra di tutto… per poi prendere la traccia (bolli rossi) su zona prativa e li per grandi blocchi la traccia classica; al ritorno ho seguito scrupolosamente i bolli rossi e i numerosi ometti della pietraiona per poi perderli a pochi metri dal rifugio, perché per un tratto ho scoperto coincidono con il tratto coi bolli verdi infatti li ho poi ho ritrovati a qualche metro dal rifugio…
– Passo dei detriti non finisce mai (soprattutto se lo si fa in giornata) cmq con traccia potabilissima (come già scritto) ma bella erta dai 2/3 in su…
– Cengia oggettivamente esposta, ma personalmente l’ho trovata piacevole mai esagerata nell’esposizione, ricca di begli appigli, ottimamente attrezzata nei punti giusti (non è mica la cengia di Grohmann-Ball al Pelmo per intenderci… 🙂 ) consiglio una longe con moschettone e cordino per assicurarsi soprattutto oggi che era un po’ al limite per le condizioni. Sconsigliabile se bagnata o peggio con neve, o scarsa visibilità. Astenersi chi ha paura del vuoto. Vietato inciampare.
– Unico tratto che ho trovato potenzialmente pericoloso che salendo verso il canalino a un certo punta la cengia si divide in due canali uno a dx (salendo) più facile e più leggermente esposto e quello di sx (usato scendendo) un pelo più difficile sia salendo che scendendo non era sicuro di essere nel punto giusto poi un micro-ometto mi ha poi rassicurato, secondo me sarebbe auspicabile invece degli ometti che crollano… qualche bel bollo… anche perché in quel tratto meno definito è facile “incrodarsi” in qualche terrazzino o falsa cengia, e così in pochi tratti in cui la cengia si sdoppia…
– Canale con bel passaggio tosto di III (evitabile sulla dx ma su tratto leggermente più esposto) ma mitigato dalla corda soprattutto in discesa…
– La pietraia dietro al Remondino è il tratto più rognoso e scassaginocchia d’altronde siamo in Val gesso la Valle delle cenge e dei pietraioni infiniti: prendere o lasciare! 😀

per me oggi un viaggio “mistico”… un “miracolo-regalo” personale… nelle mie condizioni di salute sempre ahimè precarie e molto altalenanti soprattutto dopo una brutta fase lo scorso luglio… mai più ci avrei sperato… dato che tra l’altro erano ormai 7 anni che volevo salirla… e mai più pensavo..
Montagna che merita la sua fama di Regina quanto il Monviso quella del Re, giornata meteo stupenda.
Privilegio e onere, coi dovuti rischi, di salire la parta alpinistica e ridiscesa in totale solitudine con la vetta tutta per me.
Un ringraziamento caloroso al gruppo dei veneti che mi ha consigliato di proseguire nonostante il tratto innevato sincerandomi che le la neve era sicura e non pericolosa e le condizioni ottime dopo il tratto innevato.
Un ringraziamento agli amici della Glucai che si sono preoccupati del mio rientro tardivo… a causa di una incomprensione telefonica
Un grazie alla rifugista per la cordialità e l’accoglienza.
un saluto al giovanissimo Test95 incontrato poco prima del Remondino!

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