Secondo giorno in val Gesso e secondo schiaffo!
Partiti alle 6 e 30 dal rifugio Bozano (questa volta solo io e serena) ci siamo incamminati verso il famoso sperone (con gli zaini belli carichi) seguendo il tubo dell’acqua del rifugio. Poco prima di noi erano partiti Alberto e Roberto (istruttori CAI di Cuneo), con cui abbiamo condiviso l’avventura di oggi…
Una volta sulla cengia da cui attaccano i vari speroni che salgono verso l’Argentera siamo un po’ indecisi su quale sia quello giusto… poi la scelta cade su quello più scuro (l’ultimo a destra capiremo poi più tardi… oltre il “Campia” ed il “Salesi”) e per 200 mt tutto funziona perfettamente: i gradi sembrano quelli da relazione, un chiodo e qualche cordone lo incontriamo… poi, sorpresa, si sbuca su un bel pianoro coperto di pietre e di fronte si erge la verticale parete ovest dell’argentera… dobbiamo aver sbagliato qualcosa!
Qualche scambio di idee tra di noi (e via telefono con il gestore del rifugio) e si decide di rientrare… attrezzando qualche bella sosta “a perdere” (un grazie particolare ad Alberto e Roberto per la professionalità ed il materiale che hanno utilizzato!) ed in “poche ore” siamo di nuovo al Bozano, da cui avevano notato subito il nostro piccolo errore!
Per la cronaca lo sperone corretto dovrebbe essere quello che parte da una piccola selletta a mezza luna di colore bianco/rosso dove sorge un bell’ometto di pietre…
P.S. la giornata per noi non è ancora finita: ci tocca fare la traversata per il rifugio Remondino, dove ci aspetta orami da ore l’amico Davide…