- Accesso stradale
- divieto a villanova
- Osservazioni
- Nessuno
- Quota neve m
- 1700
Si ripercorre il percorso di una grande valanga caduta lo scorso inverno: la parte bassa, infatti, oggi si svolge su un sottile strato di neve trasformata che si posa sulla neve vecchia, sopravvissuta al calore estivo. In alto una crosta portante ogni tanto copriva una farina 00, negli ultimi 150 metri il fondo è erboso-roccioso e con le condizioni attuali richiede delicatezza.
Per niente banale il superamento di una fascia rocciosa ad inizio canale (soprattutto in discesa);noi l’abbiamo passata sulla destra orografica.
Avvicinamento ETERNO, e canale molto lungo, ma ne vale la pena se il manto è consolidato.
Sinceramente in salita non abbiamo messo gli sci ai piedi, la Conca del Prà è per metà senza neve: abbiamo lasciato le pelli di foca in macchina (meglio che portarsi gli sci 20 minuti a spalle per andare alla testa di Cervetto..1000 metri di canale in un ambiente così strepitoso, con nessuno in circolazione, non si trovano ovunque…)
Abbiamo anticipato la perturbazione, ha iniziato a nevicare secco mentre tornavamo con la macchina. Ambiente spettacolare, peccato per la scarsa visibilità in alto, il canale sembrava non finire mai.
Dopo la ricognizione di venerdì, in cui non ero riuscito a superare la barra rocciosa, oggi con un Endrius motivato abbiamo “chiuso i conti”.
Canale da non sottovalutare, per l’impegno fisico e psicologico; per fortuna la neve era buona
Complimenti al “naso” degli scopritori, un vero viaggio in val Pellice.