Aran (Becca d’) – Via Carrel

Aran (Becca d’) – Via Carrel
La gita
enzo51
3 07/06/2017

Terreno gelato e tale da richiedere attenzione nella fase di avvicinamento. Il muretto che precede l’attacco della via (perennemente in ombra), estesamente foderato di ghiaccio, nel punto dove va superato con chiodo vecchio in loco. Aggirato con relativa facilita’ sulla destra per una cengia . Roccia di tipo sfaldoso che non invoglia a salire guardandola dal basso. Opportuno tastare bene tutto, prima di caricare, onde evitare di trovarsi penzoloni nel vuoto. Di fatto la via e’ logica, con chiodatura abbondante. Spit, chiodi, e possibilita’ di integrare ove piu’ facile con friend medio piccoli, non e’ di certo un problema. Piuttosto il rischio sta nel vedersi piovere addosso pietre di discreta taglia, non per imperizia del capocordata (questo nei trasferimenti per lasciare un tiro impegnativo, e passare a un altro dove pero’ nel mezzo tutto si muove), ma semplicemente perche all’atto di recuperare chi sta sotto, la corda inevitabilmente li smuove facendoli cosi rotolare giu’. IL diedro con passo di V+, all’inizio, ha un cordone che penzola per un metro circa da uno spit che ne agevola il superamento. Un bel V anche il muro finale (almeno questo finalmente al sole) che precede l’arrivo alla croce di vetta. Temperature rigide, vento fastidioso. Arrampicato sempre con i guantoni penzolare dai polsi, utili durante le soste per riprendere la sensibilita’ alle articolazioni delle mani, altrimenti inutilizzabili per il contatto continuo con la roccia gelida. Una via che sicuramente merita, ma da salire a patto faccia veramente caldo, visto che la parete non prende sole che al tardo pomeriggio, e la quota gia’ abbastanza alta per non trovare mai le condizioni ideali data l’expo sfavorevole anche in piena estate.

Con Franco G.

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