- Accesso stradale
- parcheggio a pagamento 2 € al giorno
Gitone con gran sviluppo e dislivello non trascurabile. Parto da Plan poco prima delle 8, la pista del fondovalle (conviene stare su quella di destra del torrente) è lunga ma scorrevole, se si spinge un po’ i tempi dei cartelli si possono dimezzare. Dall’ultima malga (ci va un’ora almeno) si inizia finalmente a salire sul serio su un nuovo sentiero che sostituisce il vecchio a sinistra soggetto a scariche di sassi. Sentiero nuovo molto ben tenuto ma a tratti molto ripido. Poi parte centrale su bella mulattiera più dolce (un po’ troppo ma c’è qualche scorciatoia) e arrivo al rifugio Petrarca dopo 2h30′ dalla partenza. Qui attualmente sono presenti i lavori per la ricostruzione dello stesso (ci sono dei prefabbricati in legno come stanze per il pernottamento), ed il sentiero è stato deviato, per cui bisogna scendere poco oltre verso il Passo Gelato (consigliabile la deviazione per affacciarsi sulla Val di Fosse), e poi risalire a destra.
Dopodichè inizia la salita dei quasi 600 m del paretone, che incute un po’ di timore ma in realtà non ci sono problemi di sorta. Ci sono diversi tratti in cui si usano le mani ma senza esposizione, e una manciata di passaggi attrezzati coi cavi metallici, ma soltanto gli ultimi due realmente utili e un po’ esposti, poi senza particolari problemi fra roccette e sentiero fino in cima (4h 30′).
Discesa lunga ma non così eterna come pensavo, tutto sommato il sentiero scorrevole aiuta non poco.
Parecchia gente in cima, peccato per il panorama quasi nullo, ma da queste parti il meteo è sempre molto variabile. Posto molto bello e giustamente frequentato, anche se solo da altoatesini oggi. Per farla in giornata ci va un buon allenamento.