Alpe Pian di Boit (Bivacco) da Cicogna

Alpe Pian di Boit (Bivacco) da Cicogna
La gita
giuliof
4 24/10/2009

Gita avventurosa per iniziare ad esplorare in profondità la val Pogallo occidentale. Abbiamo proseguito fin dove possibile arrivando in prossimità dell’alpe Valle tenendo anche conto del limite imposto dalle ore di luce disponibili. Abbiamo camminato per oltre 9 ore con poche e brevi pause. Con Giuseppe ed Andrea. Fino a Pogallo con la solita comoda e bellissima mulattiera, superata la borgata a nord si segue un sentiero segnato da sporadici bolli rossi, tale sentiero in alcuni tratti risulta di difficile individuazione a causa delle foglie alte ma fino all’alpe Baldesaut di sopra si arriva abbastanza agevolmente, spettacolare il colpo d’occhio sulla valle da questo alpeggio diroccato. Già per arrivare qui bisogna comunque mettere in conto la totale assenza di segnaletica verticale, a parte i menzionati bolli rossi non vi è modo di sapere se si è sulla via giusta, alcuni guadi sul fiume richiedono la concentrazione di un trapezista. In questi guadi ci eravamo bloccati per la troppa acqua durante la primavera dello scorso anno. Oltre questo alpeggio la faccenda si fa decisamente più seria, si entra in ambiente sempre più selvaggio e la progressione avviene attraverso esili tracce sempre meno marcate, assenza di bolli, passaggi sempre più esposti su pendii ripidissimi, una scivolata può essere fatale. Proseguendo a nord seguendo sporadici e mal ridotti ometti, che abbiamo provveduto a ricostruire e aumentare, si giunge ad un ultimo guado su quello che viene talvolta indicato come Rio Pogallino dopo il quale si risale un ripido pendio fino ad incontrare una traccia quasi adiacente alla cresta della dorsale compresa tra i due torrenti. Siamo giunti fino quasi a 1300 m. ed abbiamo fatto marcia indietro per stare dentro con i tempi. Le cime di testata della valle erano ormai molto vicine. Le cime di Laurasca, Marona e Zeda che al mattino mostravano un manto di neve fresca, verso sera erano praticamente pulite. Nessuna copertura per i cellulari, grossi problemi anche con gps e telefono satellitare nelle gole dei valloni. Anche la discesa, nonostante sia avvenuta sullo stesso percorso di salita, ha creato momenti di incertezza per l’individuazione del percorso : andare nei pasticci è un’attimo, erba e cespugli alti oltre 3 metri richiederebbero l’uso di un falcetto o machete come nei migliori film di Tarzan. Indossare un casco non sarebbe una brutta idea, qualche strisciata o graffio ce lo siamo fatto più o meno tutti, uscire totalmente indenni da zone come queste è difficile.
Mentre stavo per scrivere che sono diminuite le zecche, me ne trovo una su di un polpaccio.
Per questa porzione della valle seguire le indicazioni sul sito : http://www.in-valgrande.it/Pogallo-occ/Pogallo-occidentale.html .

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