Siamo saliti alla Losa il lunedì, dopo una domenica piovosa fino alle 16.
La via presentava colate d’acqua – non continue – nei primi due tiri; oltre, la roccia era asciutta.
Prima volta alla Losa, l’abbiamo trovata speciale per diverse ragioni: ambiente magnifico, si arrampica nel silenzio e lo sguardo spazia libero in ogni direzione verso le montagne; ottimo grip su una roccia molto bella e ben protetta.
Scesi con tre doppie da 60 metri.
Ovviamente, tornati alla base, le vie erano tutte asciutte.
Grazie, dunque, a chi ha scoperto, valorizzato e risistemato le vie quassù, nella bellezza della valle d’Arnas.
Nota strana: al parcheggio siamo stati squadrati dai conducenti di due auto che proseguivano in salita, la seconda sembrava un suv di tecnici.
Pochi minuti dopo, la prima auto è ridiscesa e, il conducente, abbassando il finestrino e presentandosi come “Presidente di un qualcosa – non ricordo bene- legato ai carabinieri” ci ha chiesto: ” Avete bisogno?”
A me è sembrato, piuttosto, un: “Che ci fate qui?”
Morale: cosa sta succedendo in valle d’Arnas? Scavi, cantieri?
Non è già abbastanza violentata questa valle?
Inquietante..