Aj (Testa d’) o Testa d’Aglio da Cussalma

Aj (Testa d’) o Testa d’Aglio da Cussalma
La gita
blin1950
3 19/04/2018
Accesso stradale
Nessun problema

Oggi siamo saliti alla Testa d’Aj per un percorso molto inedito e a tratti un po’ ravanoso. Parcheggiato l’auto nella piazzetta della chiesa di Rosone, causa lavori in corso nella piazza adiacente il ponte di Perebecche; attraversato il Torrente Piantonetto e saliti al borgo diroccato della Sigliera, m. 969.
Ci siamo poi alzati attorno a quota 1000, tenendoci un po’ a destra, ma siamo saliti un po’ troppo e ci siamo trovati davanti ad un canale insormontabile. Visto che salire è impossibile, scendiamo un po’ e troviamo una traccia che taglia orizzontale verso sud-est, attraversa alla base delle rocce il canale prima menzionato, risale leggermente il lato opposto, continua il traverso e si giunge ad un rudere di baita, si prosegue ed in breve si giunge ad una zona dove c’è un specie di fosso di scolo acque che giunge dalla zona della condotta forzata di Testa d’Aj, in questa zona reperiamo il vecchio sentiero delle vacche che con continue giravolte si inerpica su una stretta banda boschiva racchiusa a destra da pareti rocciose e a sinistra dapprima da modesti salti poi iniziano grandi placconate rocciose. Ben presto finisce la manna, in quanto il bosco di alto fusto lascia il campo al noccioleto e di qui in avanti la progressione si fa sempre più ravanosa. Saliti fin contro una parete rocciosa dove verso destra si intravede la vicina Testa d’Aj che raggiungiamo per un canale su piccola pietraia. Discesa su itinerario normale fino a Puet, poi discesa a reperire la traccia di sentiero che scende al borgo Castagnè. Verso il fondo abbiamo deviato verso ovest e seguendo il largo tracciato a monte dei dossoni para-frane, abbiamo raggiunto Perebecche e Rosone a chiusura anello.
Giornata bella, percorso con modesto dislivello, circa 920 metri, ma molto, ma molto faticoso, e mi ripeto dicendo, per le “strane manovre che occorre fare” per procedere nella jungla di noccioli presenti sul percorso.

Un Grande grazie all’Amico Franco, per questa grande “ravanata”, ma che dal lato della “ scoperta di antichi passaggi”, ci ha comunque soddisfatti!

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